Il governo venga a Lampedusa e ci metta la faccia“. Lo ripete più volte il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino, che ai microfoni di Non stop news (Rtl 102.5) spiega la situazione disastrosa nella sua isola, dove il numero di sbarchi negli ultimi giorni è aumentato vertiginosamente: “Nelle ultime 48 ore sono arrivate circa 7mila persone. Lampedusa in tutti questi anni ha dato lezioni di umanità all’Europa e al mondo intero, da sempre accoglie tutti e tende la mano a chi è in difficoltà, ma ora siamo davvero stanchi e provati. Siamo arrivati a un punto di non ritorno – sottolinea – perché il ruolo svolto da questo piccolo scoglio in mezzo al Mar Mediterraneo da tanti anni è stato messo in crisi dalla drammaticità di questo fenomeno. E oggi ci troviamo tutti di fronte all’ineluttabilità della storia, che prescinde dalle logiche politiche e che richiede un cambio di passo, come è stato auspicato dal presidente Sergio Mattarella“.

Mannino chiede l’intervento immediato dell’esecutivo e della Unione Europea: “Lo Stato e l’Europa devono metterci la faccia: servono operazioni di soccorso in tutto il Mediterraneo e trasferimenti immediati, veloci e continui. Noi siamo arrabbiati perché dicevamo sin da gennaio che la situazione si sarebbe aggravata nel corso dei mesi, soprattutto nel periodo estivo. Non possiamo andare oltre. Lo spirito dell’isola deve essere rafforzato dalla presenza del governo sul territorio ed è necessario un consiglio dei ministri che prenda decisioni immediate, magari proprio a Lampedusa, come è avvenuto a Cutro“.

Il sindaco elenca le miriadi di difficoltà nell’isola, come lo smaltimento dei rifiuti (il numero di migranti nell’isola è superiore agli abitanti), il flusso inarrestabile dei barchini, la discontinuità dei trasferimenti in altre strutture. E spiega: “Sono mesi che chiediamo navi capienti a disposizione che siano pronte a trasferire le persone in strutture adeguate. Siamo una piccola isola, gestire 7mila persone è difficile. Il 10% di loro ha bisogno di cure sanitarie e di assistenza ma noi abbiamo un piccolo Pronto Soccorso che sicuramente non può far fronte a tutta questa gente che chiede aiuto. Siamo davvero provati, non abbiamo più forze. L’unica speranza che ci rimane è quella di non essere lasciati soli“.

Mannino si pronuncia poi sulle Ong tanto demonizzate dalla destra: “Per me è auspicabile un loro coinvolgimento, non vedo il motivo per cui non dovrebbero intervenire. Si pensava che la loro presenza in mare incentivasse gli arrivi dei migranti ma quello che sta succedendo smentisce questa convinzione, perché, al di là della presenza delle Ong in mare, la gente continua a scappare dall’Africa”.

E ripete: “Qui serve davvero che qualcuno ci metta la faccia. Il silenzio e l’atteggiamento dell’Europa sono vergognosi. Le uniche voci che si sono alzate sono voci di barriere e di stop agli arrivi, come è stato detto dalla Francia e dalla Germania. L’Ue in tutti questi armi è stata inerme, non ha una politica migratoria – conclude – come dimostra il fatto che non vogliono cambiare il regolamento di Dublino. Parlano da anni di canali umanitari legali per far arrivare le persone in sicurezza, ma sono solo parole che restano sulla carta e che non vengono mai attuate. Il governo venga a vedere coi propri occhi cosa sta succedendo qui. Ho chiesto più volte alla premier Meloni di venire sull’isola e di cercare insieme delle soluzioni”.

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