Artistsforplants è un’iniziativa a carattere volontaristico e gratuito nata in Amazzonia nel 2019 per opera di Stijn Jansen, creativo belga, Elisabetta Zavoli, fotografa, e Sara Michieletto, violino primo del Teatro La Fenice di Venezia, col fine di sensibilizzare la popolazione sull’importanza del mondo vegetale. Essa è quindi uno spazio artistico internazionale dedicato alle piante.

Ogni anno Artistsforplants individua un tema e, sulla scorta di quello, viene rivolto un appello a livello internazionale agli artisti per produrre un’opera che appunto miri ad aumentare la consapevolezza sul tema prescelto. Tradotto altrimenti, i partecipanti hanno il compito di aiutare con la propria arte a sensibilizzare circa il ruolo fondamentale svolto dalle piante per la sopravvivenza della Terra. L’edizione di quest’anno s’intitola “Rooting our cities – focusing on the unexpected guests” (“Radicare le nostre città – concentrandosi sugli ospiti inaspettati”), ovvero “Immaginare un futuro in cui le città abbiano radici a terra e rami che ci portino verso il cielo”, ed è svolta in collaborazione con l’Orto Botanico dell’Università di Palermo.

Come bene si evince dal titolo, l’edizione è dedicata alla flora in ambito urbano, ossia al verde cresciuto per mano dell’uomo e a quello spontaneo, altrimenti detto, mutuando il titolo di un libro sul tema, “Verde clandestino”. Un tema tanto più attuale oggi con il dilagante fenomeno dell’urbanesimo e di ambienti cittadini oppure intere città che non sono per nulla a misura d’uomo. Agli artisti si chiede quindi di proporre la loro visione di una città coperta di piante, senza confini tra natura e mondo urbano, in cui umani e vegetali si prendono cura gli uni degli altri. Per inviare le opere gli artisti hanno tempo fino al prossimo 30 settembre. Le proposte selezionate saranno poi presentate il 29 ottobre all’Orto Botanico ed esse verranno esposte in una galleria digitale. Inoltre, alle opere che non saranno incluse verrà data comunque visibilità attraverso i canali social di Artistforplants, a patto che siano pertinenti col tema.

Attraverso il web, quindi, l’obiettivo è creare una rete virtuale con lo scopo di diffondere la sensibilità e la conoscenza sul mondo delle piante e sulla loro relazione con l’essere umano. Purtroppo, per venire al caso di specie, il compito che ci si propone quest’anno è particolarmente arduo, perché, per quanto riguarda il verde spontaneo, si parte dalla convinzione diffusa che esso faccia sporco, disordine, sia portatore di malattie e/o ricettacolo di rifiuti. Da qui il termine dispregiativo “erbacce”. Da qui altresì la richiesta, talvolta anche espressa del cittadino, che il verde spontaneo sia soppresso. E invece il verde clandestino, quindi non curato dalla mano dell’uomo, è portatore di incredibili doti e insegnamenti: è esempio pratico di resilienza, di comunione tra piante autoctone e alloctone, spesso ha proprietà medicinali, altrettanto spesso è edule, e comunque contribuisce alla biodiversità e a mitigare le temperature in ambito urbano. La speranza è che con l’iniziativa si contribuisca anche ad un cambio di questa diffusa mentalità.

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