La Procura di Palermo ha chiesto l’incidente probatorio per lo stupro di gruppo avvenuto lo scorso 7 luglio al Foro Italico, nel capoluogo siciliano. La vittima della violenza sessuale sarà, dunque, risentita, alla presenza delle parti interessate. Questo le permetterà di non dovere ripetere, durante l’eventuale processo, le accuse contro i sette giovani che sono in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. L’audizione si terrà con le dovute protezioni senza alcun contatto tra la vittima e gli indagati.

Intanto sulla vicenda emerge un altro inquietante episodio. Secondo quanto riportato da PalermoToday, la vittima 19enne sarebbe stata schiaffeggiata per strada, a Borgo Vecchio, dal suo ex fidanzato. Il fatto sarebbe avvenuto l’otto agosto scorso, cioè pochi giorni dopo i primi arresti scaturiti dalla denuncia della giovane e meno di una settimana prima della seconda ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto degli altri membri del gruppo accusati di stupro. In soccorso della diciannovenne, che si trova in una comunità protetta, erano intervenuti i carabinieri.

Anche questo episodio è al vaglio dei magistrati della Procura palermitana e non si esclude, al momento, la possibilità che questa aggressione possa ritenersi una sorta di punizione per la decisione della 19enne di denunciare. Si ipotizza che l’ex fidanzato potesse conoscere i giovani coinvolti: i primi arresti, avvenuti il 28 luglio, non erano stati resi noti all’opinione pubblica per motivi investigativi. Di “vendetta” parlava uno dei sette ragazzi indagati, Samuele La Grassa, in una conversazione intercettata dagli inquirenti: “Ti giuro, stasera mi giro tutta la via Libertà, mi porto la denuncia nella borsetta e le dico: ‘Guarda cosa mi hai fatto’ e poi le do una testata nel naso, le chiudo le narici con una testata”, diceva. L’ex ragazzo della vittima non fa parte del gruppo, i pm sono comunque a lavoro anche per chiarire i contorni di questo episodio.

Al momento tutti gli indagati si trovano in carcere. Anche i più giovane di loro (ancora minorenne il giorno dello stupro), inizialmente scarcerato dal gip, è stato riarrestato pochi giorni dopo anche per avere postato video che dimostravano l’assoluta mancanza di qualunque ravvedimento. È l’unico che si trova in un carcere minorile, gli altri sei sono detenuti in strutture per adulti.

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