Il Decreto legge “Caivano”, approvato ieri dal Cdm e presentato in pompa magna, è una vera e propria follia di Stato. Chi si occupa di educazione, ascoltando i ministri illustrare il provvedimento, si sarà reso conto come queste nuove norme siano frutto di scelte di signori e signore arricchite, amanti del pugno duro che richiama il Ventennio ma lontani, lontanissimi dalla realtà.

Fa rabbrividire pensare che, nel 2023, per i minori più fragili, figli di uno Stato che li ha abbandonati in quartieri degradati, in zone ghetto del Paese, l’unica soluzione sia il carcere facile. Se fino a ieri ci lamentavamo del sovraffollamento nelle carceri ora grazie a questo Governo di Destra, questi luoghi scoppieranno ancora di più.

Fa ancora più specie pensare che il ministro Nordio pensi alla pena della reclusione per quei genitori che non mandano i figli a scuola. Ma l’ex magistrato ha mai messo piede al mercato di Ballarò a Palermo? Hai mai comprato delle “cacocciole” da uno di quei ragazzini che le vendono? Si è mai fermato con loro a capire perché son lì? Il ministro della Giustizia è mai stato a pranzo in una casa popolare di Forcella o della Sanità? Questa gente non si è accorta che , spesso, chi manda i figli a lavorare e non a scuola è proprio perché a sua volta quando era in età scolare faceva la stessa cosa? Un circolo vizioso che si ripete proprio perché lo Stato non è stato in grado di intervenire sulla povertà economica, in primis. Se non hai un piatto di pasta da portare sul tavolo a fine giornata, in questo Paese, c’è gente che cerca di sopravvivere anche mandando i figli a lavorare!

Ebbene qual è la risposta alla povertà, ai ragazzi che non vanno a scuola? Non certo, ad esempio, i maestri di strada ma il carcere per i genitori.
Grazie al governo, in quelle famiglie, i problemi aumenteranno: Salvatore oltre a non avere la felicità di vivere in una casa come quella di Nordio & C, non avrà nemmeno più mamma e papà.

Al grave problema dell’aumento del consumo degli stupefacenti e quindi dello spaccio tra coetanei, Piantedosi risponde con il “Daspo” per i minori anziché pensare a tornare a fare prevenzione nelle scuole dove da decenni non si parla più di droga e tanto meno di fumo. Ancora più ridicola l’idea che il questore possa proporre il divieto di utilizzo del cellulare per i minori senza pensare che oggi i nostri ragazzi hanno più di un telefono e sanno raggirare benissimo i divieti.

Così come pare assurda l’idea del parental control per i siti porno anziché pensare di introdurre a scuola l’ora di educazione sessuale visto che l’Italia insieme a Cipro, Bulgaria, Polonia, Romania e Lituania è tra i soli cinque Stati che non ha questa “materia” tra i banchi.

Da un governo di destra non potevamo aspettarci che questo: una risposta repressiva che scorda totalmente il tema educativo e della prevenzione. Da oggi i problemi per i minori in Italia saranno molti di più di prima grazie alla signora Giorgia Meloni e a questa “compagnia” di governanti che non conosce per nulla il Paese.

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