“Oggi siamo in grado di andare sulla luna ma non riusciamo ad occuparci delle persone che vivono sulla terra. Non è possibile rimanere senza un medico di base. Stiamo facendo dei passi indietro”. Il signor Lubrini ha 93 anni e vive in una frazione del comune di Gandellino in alta Val Seriana. Da quando l’ultimo medico è andato in pensione a gennaio, in questa zona quattromila abitanti sono rimasti scoperti. La maggior parte della cittadinanza è anziana, con poche possibilità di muoversi.

E così la sindaca di Gandellino Flora Florina, dottoressa in pensione, ha deciso di rimettersi il camice per visitare chi ha bisogno. “Di fronte a questa situazione non potevo non mettermi a disposizione” spiega la sindaca mentre guida per le strade del suo comune tra un appuntamento e l’altro. C’è chi vive in casa con il marito ultra ottantenne cardiopatico: “Se abbiam bisogno di un medico dobbiamo andare al pronto soccorso o dalla guardia medica che però fa solo ricette, per il momento, dicendoci di rivolgerci al medico di base, ma noi non ce l’abbiamo, è un cane che si morde la coda”.

Ma non c’è solo questo: “Il medico è una figura fondamentale per gli anziani – racconta la figlia del signor Lubrini – da quando non ha più il medico non c’è un quadro clinico aggiornato di mio padre perché dobbiamo andare da medici che lo vedono solo per pochi giorni”. In quest’area c’è solo un Centro di Assistenza Domiciliare che però non basta a soddisfare le esigenze di una popolazione che si estende su un territorio molto vasto: “Basta pensare che soltanto il mio comune di 1000 abitanti ha 25 chilometri di strade” commenta la sindaca.

Da queste parti la pandemia è un ricordo ancora vivo. “In soli due mesi abbiamo avuto venti morti ma sembra che non abbiamo imparato nulla. Qui la pandemia è scivolata via, ma siamo messi peggio di prima, la situazione è peggiorata” commenta una delle pazienti della dottoressa. L’appello finale della sindaca-dottoressa è quello “di investire per davvero nella medicina del territorio”.

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