Il livello dell’acqua del Lago Maggiore si è abbassato di due metri negli ultimi due mesi. Mancano ancora altri 25 centimetri, poi per la prima volta nella storia non si potrà più navigare nel bacino. L’ultimo allarme arriva dalla sindaca di Verbania, Silvia Marchionini: “Tra una settimana c’è il rischio dello stop alla navigazione sul Lago Maggiore”. Ma da tempo si susseguono le richieste di intervento da parte dei sindaci della sponda piemontese del Lago, di fronte a un livello delle acque che continua inesorabilmente a scendere per via del caldo estremo e della siccità: “Il problema è che era prevedibile e nessuno ha fatto niente, non ce lo hanno nemmeno comunicato”, dice Marchionini, rivolgendosi al Consorzio del Ticino, l’ente regolatore che gestisce il livello delle acque nel Lago Maggiore. I sindaci parlando a LaPresse chiedono la convocazione di un tavolo: “La Regione Piemonte intervenga sollecitando un luogo di confronto permanente”, afferma il primo cittadino di Baveno, Alessandro Monti.

Il cambiamento climatico infatti ha reso sempre più complicata la già difficile gestione del livello dell’acqua del lago prealpino condiviso fra Italia e Svizzera. “Bisogna capire che i due mondi si devono incontrare, le esigenze turistiche e quelle del mondo agricolo”, dice sempre a LaPresse Francesco Gaiardelli, presidente del Distretto turistico dei laghi. “Chiediamo la massima attenzione per il comparto. Parliamo, nel 2022, di 4,5 milioni di presenze turistiche – spiega ancora – Un comparto che subisce un contraccolpo in questa situazione”. “Il tema della regolazione dei livelli del Lago, sommato ai fenomeni climatici, è urgente. Bisogna trovare un accordo velocemente“, chiarisce Gaiardelli.

I timori dei sindaci riguardano appunto gli effetti sul turismo e sugli spostamenti, che riguardano anche i cittadini: “È l’immagine turistica il problema – sottolinea la sindaca di Verbania – Se il livello scende ancora e impedisce ai traghetti di partire nel fine settimana parliamo di 150mila persone bloccate. Lo sconcerto per noi è essere sempre l’ultima ruota del carro“. In parte gli effetti della siccità si stanno già verificando: “Negli ultimi due mesi la Navigazione Lago Maggiore segnala un dimezzamento degli utenti”, dice Marchionini. D’altronde, il Lago Maggiore va via via prosciugandosi: “Da maggio ogni giorno il livello è sceso di 2-3-4 cm“. “Aspettiamo ancora, nonostante i nostri solleciti, un intervento della Regione Piemonte e dell’assessorato all’Ambiente per convocare un tavolo urgente”, spiega ancora la prima cittadina.

“Le preoccupazioni di amministratori e categorie economiche vanno ascoltate”, ribadisce anche Monti. “Il basso livello delle acque sta causando una situazione problematica, che ha inevitabilmente conseguenze negative sul comparto del turismo, delle attività economiche legate al lago e sugli spostamenti dei cittadini e delle merci attraverso i traghetti della Navigazione Lago Maggiore”, dice ancora il primo cittadino del Comune di Baveno che si affaccia sul lago. E anche lui punta il dito contro la sperimentazione del Consorzio Ticino (lunga ormai un decennio) sulla regolazione del livello del Lago Maggiore: “Al di là di quello che succederà nei prossimi giorni a livello meteo, rimane evidente come vada assolutamente rivista, organizzando un tavolo permanete di confronto che ad oggi non esiste, anche coinvolgendo la parte Svizzera, per far coesistere non solo gli interessi agricoli e industriali ma anche quelli turistici e del trasporto locale nel nostro bacino”.

“Gli amministratori locali e le forze economiche del territorio non possono essere abbandonati e non ottenere nessun tipo di risposta in merito. Possiamo solo lamentarci di fronte a situazioni problematiche come queste”, aggiunge ancora il sindaco Alessandro Monti, rivolgendosi direttamente alle autorità regionali. “C’è la necessità quindi di avere un tavolo reale di confronto con l’autorità di Bacino – spiega il primo cittadino – E per far questo dovrebbe essere la Regione Piemonte che ha gli strumenti e il ruolo istituzionale, a partire dall’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati e dal consigliere regionale nel nostro territorio Alberto Preioni, a promuovere un lavoro in tal senso”. “A ora nulla sembra muoversi dalla Regione Piemonte e ci chiediamo il perché”, conclude Monti.

Anche la Famiglia Borromeo dichiara la propria preoccupazione causata dalle recenti condizioni di siccità del Lago Maggiore. “Il basso livello dell’acqua – afferma a LaPresse il Principe Vitaliano Borromeo – sta inevitabilmente compromettendo questo territorio e servono azioni preventive per non arrivare a situazioni emergenziali. Come in altre parti del lago, anche le rive del Golfo Borromeo si ritirano causando danni alle darsene e alla stabilità dei muri. Ci uniamo quindi all’appello delle istituzioni locali affinché si possa creare un tavolo di lavoro per studiare e applicare modelli matematici che prevedano come ripartire le acque di tutto il Lago Maggiore. E prevedere anche nelle nuove infrastrutture del lago soluzioni che possano rispondere a futuri scenari di siccità“. Le Isole Borromee, nel Lago Maggiore, sono fortemente colpite dal basso livello delle acque poiché la navigazione è sempre più complicata.

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