La proposta del’opposizione sul salario minimo? “E’ come il gioco del cerino”. La tassa sugli extraprofitti alle banche? “La rifarei, è una iniziativa che ho voluto io“. Il boom degli sbarchi? “L’approccio securitario non basta“. Non si presenta in conferenza stampa per illustrare i provvedimenti più delicati varati dal suo governo, però poi rilascia un’intervista a edicole quasi unificate direttamente dalle ferie in Puglia. Giorgia Meloni parla dalla masseria in Valle d’Itria dove si trova in vacanza per la settimana di ferragosto. Nell’intervista collettiva agli inviati di Repubblica, La Stampa e il Corriere della Sera la premier si lamenta perché la sua presenza ha scatenato fotografi e curiosi, come era prevedibile.

“La questione degli extraprofitti non doveva girare troppo” – Poi parla di tutti i temi delle ultime settimane, inseguendo un duplice obiettivo: replicare all’opposizione, che in questi giorni la incalza sul tema del salario minimo; contenere Matteo Salvini, che si sta intestando alcuni provvedimenti del governo. A cominciare da quello sugli extraprofitti delle banche. “Ve lo dico chiaramente: è un’iniziativa che ho assunto io”, dice la presidente del consiglio ai tre cronisti. Poi difende la nuova tassa:”Ho massimo rispetto del sistema bancario e non ho intenzione di colpire le banche. Ma c’era una situazione di squilibrio”, dice. “Il sistema bancario è stato veloce ad alzare i tassi dei mutui, ma ha lasciato invariati i tassi cha venivano riconosciuti ai risparmiatori e si è creata una distorsione”. Meloni sostiene di comprendere le critiche del vicepremier Antonio Tajani, di Forza Italia, al provvedimento. “Ci può essere sicuramente una questione di metodo – dice – ho coinvolto in minor misura la maggioranza perché la questione, diciamo così, non doveva girare troppo”. Dunque la premier non si fida dei suoi alleati e dei suoi ministri? “Questa è una materia molto particolare e delicata su cui mi sono assunta la responsabilità di intervenire”. E assicura che il ministro dell’Economia “Giorgetti è stato pienamente coinvolto”. E a proposito di Lega risponde all’ipotetico veto sull’alleanza con Marine Le Pen in vista delle Europee. “Non ho l’autorevolezza per mettere veti su nessuno – dice Meloni -. E in ogni caso è un tema che non mi pongo oggi”.

“La proposta dell’opposizione sul salario minimo è come il gioco del cerino” – In controtendenza è la risposta sul boom degli sbarchi: “Non ho cambiato idea – dichiara la premier -, ma l’approccio securitario non può bastare”. Una dichiarazione completamente diversa da quelle rilasciate da leader dell’opposizione, quando auspicava blocchi navali, proponendo di affondare le navi delle ong. E a proposito di opposizione, poco prima di ritirarsi in Puglia Meloni ha incontrato gli esponenti di Pd e M5s per discutere di salario minimo: i vertici, però, non sono andati bene e alla fine sia Elly Schlein che Giuseppe Conte hanno criticato la scelta della premier di rivolgersi al Cnel di Renato Brunetta. “Non mi ha sorpreso la reazione” dell’opposizione, dice la capa dell’esecutivo. “La mia impressione – prosegue – è che sul tema si voglia fare politica e per carità, lo rispetto, ma questo prevale sull’affrontare seriamente la questione. Loro ti dicono siamo consapevoli che il salario minimo non risolve il problema del lavoro povero, ma vogliamo andare avanti con la raccolta di firmè”. E siccome sia Schlein che Conte la accusano di aver buttato la palla in tribuna, Meloni replica: “Io non mando la palla in tribuna. Ho presentato una proposta precisa dando al Cnel 60 giorni prima della legge di Bilancio per fare una proposta complessiva di lotta al lavoro povero, che magari per alcune categorie può prevedere anche il tema del salario minimo”. Non è che Meloni ci sta ripensando dopo aver visto che secondo i sondaggi gli italiani sono ampiamente favorevoli a fissare per legge una paga minima di 9 euro? “A me viene il dubbio – risponde – su chi voglia davvero combattere il lavoro povero. Io il mandato al Cnel lo do lo stesso, poi vediamo cosa esce. Mi ha colpito anche che nella proposta di legge della sinistra è previsto un fondo per gli imprenditori che dovranno aumentare i salari. Giusto. Ma non immaginano una copertura e dicono che questo dipende dal governo. Curioso, no? A casa mia si chiama gioco del cerino”. La capa dell’esecutivo è tornata anche sullo scontro con il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sui fondi per l’alluvione. “Se qualcuno vuol fare politica sulla ricostruzione può farlo, ma deve sapere che lo sta facendo sulla pelle dei cittadini”, ha accusato la leader di Fdi. E aggiunge: “Francamento non comprendo perché Bonaccini mi chieda un incontro. Forse perché non riconosce la figura del commissario straordinario Figliuolo?”.

“Il Pil cala dello 0,3%? Congiuntura internazionale” – L’inquilina di Palazzo Chigi spiega inoltre che dal punto di vista economico non teme un autunno caldo, perché pensa “che gli italiani vedano che il governo sta facendo il massimo, che non si è risparmiato e qualche risultato arriva”. Secondo la premier “il Pil in realtà cresce più delle altre grandi democrazie, abbiamo un record di occupazione e di contratti stabili”. Il Pil però è calato dello 0,3%. “C’è una congiuntura internazionale – risponde Meloni – Se la Germania va in recessione tecnica è ovvio che qualche contraccolpo c’è, siamo economie interconnesse. Al netto del Pil – sostiene ancora – i dati dicono che un pò di risultato del lavoro del governo si vede. Poi ci sarà sempre una opposizione pregiudiziale che pensa che tu non debba stare al governo, anche se hai vinto le elezioni. Ma ci sta”. Poi attacca la Cgil: “Quando tu hai uno dei principali sindacati italiani che convoca una manifestazione prima che la legge di bilancio sia scritta, sai che non è un tema di merito, ma di opposizione pregiudiziale”. A proposito delle rimodulazioni del Pnrr, poi, la capa del governo ha negato di aver tagliato fondi e progetti: “Non abbiamo tagliato niente, le opere saranno portate avanti. Stiamo spostando alcuni fondi su altre voci del bilancio dello Stato”.

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