Il calciomercato estivo, si sa, è una raccolta quasi infinita di racconti. Tanti si interrompono di colpo per i più diversi motivi. In questa sessione, nello specifico, è stata l’Inter a collezionare il più alto numero di affari di attaccanti sfumati a causa di circostanze sfavorevoli. A partire dalla vicenda che ha visto protagonista Romelu Lukaku che, con incomprensioni e indecisioni da entrambe le parti, è stato perso dalla società. Forse, come confermano anche indiscrezioni di queste ore, lo zampino della Juventus, che vorrebbe scambiarlo con Dusan Vlahovic per rimanere competitiva in Italia e fare allo stesso tempo cassa, è stato in questo senso determinante. Poi, dopo la certezza dell’infedeltà di Lukaku, è stata la volta di Folarin Balogun, operazione che però è saltata vista la richiesta troppo dispendiosa dell’Arsenal che non si sarebbe mai accontentata di incassare una cifra al di sotto dei 40 milioni di euro, con tanto di incredulità da parte dei nerazzurri.

Il terzo protagonista della ricerca di una punta è stato in seguito lo spagnolo Alvaro Morata, che vanta un forte legame sia con Giuseppe Marotta che con Diego Simeone, che però ha fatto di tutto per non farlo partire da Madrid. Poi è arrivata la fase di Gianluca Scamacca, che sembrava aver risolto la telenovela di mercato estivo. Spinto anche dalle pressioni del suo amico e nuovo acquisto dell’Inter Davide Frattesi e perfetto da affiancare a Lautaro Martinez o Marcus Thuram nell’architettura di gioco offerta da Simone Inzaghi, il giovane attaccante è sembrato per certi momenti più che mai vicino all’Inter ma poi, forse per qualche indecisione di troppo, è arrivata la Dea che lo ha portato di prepotenza a Bergamo mettendo sul piatto 25 milioni e lasciando, ancora una volta, l’Inter a mani vuote. Dopo una serie di colpi sparati a vuoto, la caccia dell’Inter si è allora diramata su due sponde piuttosto diverse fra loro. Da un lato, la sicurezza rappresentata da Marko Arnautović, da anni protagonista e grande conoscitore del campionato italiano, ha attratto la dirigenza nerazzurra in maniera particolare, dall’altro si è sviluppato invece un interesse per il centravanti iraniano del Porto Mehdi Taremi. Ma entrambi, dopo giorni di chiacchiere, sono finiti nel dimenticatoio. Dopo questo insieme di operazioni sfumate per un motivo o per l’altro, si è iniziato a perseguire l’obiettivo con una carrellata di nomi mai concretizzati. In primis si è parlato di Jonathan David, ma i 40 milioni per il suo cartellino sono stati giudicati troppi, poi di Beto dell’Udinese che, con l’arrivo del nuovo compagno Lorenzo Lucca, può avere un doppione in grado di fermarlo in panchina. Lo stesso ragionamento è stato ripetuto, più in grande, per Eric Maxim Choupo-Moting del Bayern Monaco che nella prossima stagione, visto l’arrivo di un peso specifico instancabile come Harry Kane in Germania, rischia concretamente di non vedere il campo.

Avere tempi lunghissimi per l’acquisto di un calciatore in estate è ormai la prassi, soprattutto in Italia dove si bada al centesimo perché non ci si può più permettere di fare grandi colpi con solide basi economiche. Quello però che non torna nella strategia nerazzurra è come si possa arrivare a pochi giorni dall’inizio della stagione senza un centravanti, con la consapevolezza che si ha fin da gennaio, che Edin Džeko e Romelu Lukaku sarebbero partiti a fine campionato. La cosa migliore sarebbe stata concentrarsi su poche idee ma chiare per non sparare nel mucchio senza un obiettivo, mentre all’Inter sembra essere iniziato un cast infinito che non ha ancora dato i suoi frutti.

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