Decine di cantieri nelle scuole e palestre della Toscana, che avrebbero dovuto essere finanziati grazie al Pnrr, rischiano di essere bloccati per la mancanza degli acconti previsti da parte del governo alle Province (titolari delle scuole superiori). La denuncia arriva dal gruppo dei parlamentari del Partito democratico della Toscana, tra cui l’esponente della segreteria dem Marco Furfaro, che in queste ore hanno presentato un’interrogazione.

Ma non solo. I più indignati sono proprio i presidenti delle Province e i sindaci, molto preoccupati per la situazione. Facciamo qualche esempio: a Carrara, all’istituto “Zaccagna” dove è previsto un intervento di demolizione e una ricostruzione con adeguamento sismico e statico, il cantiere è già aperto e gli operai stanno gettando le fondamenta. I lavori sono possibili solo grazie agli anticipi di cassa fatti dalla Provincia per evitare il ritardo dell’opera, mentre dal governo l’ente ha ricevuto solo lo 0,94% dell’acconto previsto. A Marina di Massa, invece, all’istituto alberghiero “Minuto” erano previsti lavori di sostituzione di elementi strutturali necessari all’adeguamento sismico e igienico: gli studenti (700) sono già stati anche trasferiti in altri luoghi dove la Provincia deve pagare l’affitto. Anche qui si teme uno stop dei lavori già in corso perché l’acconto ricevuto da palazzo Chigi è solo dello 0,64. La lista è lunga, come dimostra il file delle richieste che ilfattoquotidiano.it ha potuto leggere. Ad Arezzo, per il progetto dei lavori di manutenzione straordinaria della succursale del liceo “Colonna” non è ancora arrivato un centesimo di euro. A Grossetto nulla nemmeno per il campo scuola della Cittadella dello Sport, così come all’istituto “Marco Polo” di Livorno. Nessun acconto è arrivato nelle tasche della Provincia di Lucca per i lavori al “Carducci” di Viareggio; zero centesimi anche per le palestre di via “Sancasciani” a Pisa.

“Rischiamo”, ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it il presidente della Provincia e sindaco di Montignoso (Massa Carrara) Gianni Lorenzetti, “di perdere le risorse e non arrivare in fondo. Per quanto tempo possiamo anticipare cassa se non ci danno gli acconti? Faccio un appello al governo: serve umiltà e mettere a disposizione i soldi previsti. Qui ci giochiamo il futuro”. Ha espresso grande preoccupazione anche Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto e sindaco di Roccastrada: “Abbiamo avuto questi finanziamenti dal bando Pnrr; abbiamo sottoscritto una convenzione con il ministero ed era previsto che al momento della firma venisse erogato il 10% dell’intero importo ma questa cifra non è mai arrivata. Dovendo affidare i lavori entro il 15 settembre, li stiamo finanziando con anticipazioni di cassa della Provincia per non bloccarli ma non possiamo andare avanti così perché le Province non ce la fanno”. Il presidente dell’Unione province italiane Michele De Pascale, interpellato da ilfattoquotidiano.it per capire se la situazione toscana è unica o se è simile a quello che avviene in altre province, ha fatto sapere che non commenta. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, specifica invece: “Per ora non è un problema nazionale, non hanno bloccato nulla. Sugli anticipi ci sono problemi di procedura”.

Ad aver fatto un monitoraggio della situazione in Toscana è il deputato Pd Marco Simiani che con i colleghi ha presentato l’interrogazione ai ministri dell’Istruzione e del Merito, degli Affari europei, del Sud, delle Politiche di coesione e il Pnrr e a quello dell’Economia e delle Finanze: “In Toscana risultano ammessi ai finanziamenti un importo di 2.279.700,00 euro per la Provincia di Arezzo; 7.438.600 per la provincia di Grosseto; 3.179.172,16 per la provincia di Livorno; 3.223.200 per la provincia di Massa e 1.111.000 euro per quella di Pistoia ma a più di un mese di distanza dall’aver avanzato le richieste di anticipazione, non hanno ancora ricevuto gli acconti relativi ai progetti richiamati, nonostante in alcuni casi abbiano trasmesso richieste ufficiali all’Unità di missione e si siano attivate per mettere a conoscenza della situazione anche le strutture dirigenziali del Ministero dell’Economia e delle Finanze”.

Il ministro Raffaele Fitto, dopo che il piano per il Pnrr è stato rivisto, ha garantito che i progetti esclusi saranno rifinanziati con altri fondi. Ma le opposizioni e gli amministratori locali protestano perché ancora non si è specificato come si sopperirà a quelle mancanze. Ancora, nella conferenza del 7 agosto,si è limitato a dire che per ogni progetto saltato saranno trovati finanziamenti alternativi. “Il ministro Fitto – spiega la senatrice Pd Ylenia Zambito – deve venire in Parlamento e fare chiarezza al più presto dandoci anche gli elenchi delle strutture da realizzare nell’ambito del Pnrr che saranno cancellate. Le Province devono fare i conti tra l’altro con degli anticipi di cassa che si misurano anche con l’aumento delle materie prime che hanno subito un raddoppio al quale il Governo non ha saputo far fronte”.

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