Severa contrazione in luglio per il commercio cinese con l’estero. Le esportazioni sono calate del 14,5% rispetto al luglio 2022 mentre l’import si contrae del 12,4%. Il surplus commerciale (differenza tra valore dell’export e dell’import) si attesta a 80,6 miliardi di dollari. Per l’export si tratta della contrazione più marcata dal febbraio 2020, inizio della pandemia, e il calo è peggiore delle attese. Nei singoli comparti spicca il buon andamento delle vendite all’estero di auto (+ 4%). In positivo ci sono anche la vice “navi” (+ 1,1%), gli smartphones (+ 0,2%) e i pannelli Lcd (+ 0,1%). Le flessioni più forti interessano i computer (- 6,3%), l’acciaio (- 4.4%) e l’abbigliamento (- 3,7%).

In forte calo risulta anche l’import dalla Russia (- 8,1%) da cui Pechino ha comprato negli ultimi tempi quantitativi crescenti di combustibili fossili. Il calo potrebbe essere però riconducibile ad una flessione delle quotazioni più che dei quantitativi acquistati. Vola viceversa l’export verso Mosca, in crescita di un altro 52% (da +90,9% a giugno), a 10,28 miliardi. La Cina sta rimpiazzando le forniture occidentali per svariate categorie di prodotti, a cominciare dalle auto. Il dato sulla bilancia commerciale aumenta i timori per la difficile fase economica che sta attraversano il paese.

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