Con 184 voti a favore ed 85 contrari alla Camera, il disegno di legge per la riforma fiscale è legge. Ha votato a favore del testo anche Italia Viva. Il testo costituisce la cornice con i principi e i criteri per la revisione del sistema tributario, che il governo dovrà ora tradurre in concreto, entro i prossimi 24 mesi, emanando specifici decreti legislativi. Il disegno di legge consta di 23 articoli, distribuiti in cinque titoli. Di seguito le principali linee guida del provvedimento.

– Aliquote Irpef – Si prevede la revisione e graduale riduzione dell’imposta: il primo step è di passare a tre aliquote dalle attuali quattro (23%, 25%, 35%, 42%). Dal 2024 gli scaglioni dovrebbero ridursi a tre . L’obiettivo finale espresso nella delega è quello di arrivare ad un’aliquota unica (flat tax) che favorisce i redditi più elevati. Arriva inoltre la possibilità di rateizzare acconti e saldi Irpef per autonomi e imprenditori individuali.

Tredicesime – Per i lavoratori dipendenti salta l’ipotesi iniziale di una flat tax incrementale (ossia una tassazione al 15% sulla parte di stipendio ottenuta grazie ad eventuali aumenti della retribuzione, ndr): al suo posto si introduce una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività.

– Irap ed Ires agevolata – Accanto all’aliquota ordinaria del 24% Ires, l’imposta sui redditi delle società, si prevedono due regimi di vantaggio complementari: il primo la riduce alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; le imprese che non beneficiano della riduzione possono fruire di eventuali incentivi fiscali in forma di superammortamento. La delega indica il graduale superamento dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

– Concordato preventivo biennale – Arriva il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. In pratica il fisco calcolerà quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni sull’Irpef e avrà certezza su quanto deve pagare. Va invece versata l’Iva

– Revisione Iva – È prevista la revisione della disciplina per renderla più aderente alla normativa Ue. Tra le possibilità anche Iva zero per alcuni prodotti di prima necessità.

Scudo penale – Via le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse alla dichiarazione infedele, per i contribuenti aderenti all’adempimento collaborativo che hanno avuto “comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente” i rischi fiscali. Sempre nella ‘cooperative compliancè (su cui la delega punta a ridurre le soglie di accesso, ora ad 1 miliardo di euro), si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti il cui sistema di gestione del rischio certificato da professionisti qualificati. Il regime di adempimento collaborativo, con i relativi effetti premiali, viene esteso anche ai paperoni che portano la residenza in Italia.

– Salta il prelievo forzoso Non ci sarà l’”automazione” dalla procedura di pignoramento dei conti correnti.

– Eliminazione superbollo – Nell’ambito della razionalizzazione dei micro-tributi, verrà valutato l’eventuale progressivo superamento dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le auto di grossa cilindrata e con potenza superiore a 185 chilowatt

– Cedolare secca sui negozi – Viene estesa agli immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo, purché il conduttore sia un esercente, una attività d’impresa, o di arti e professioni

– Tributi regionali –Prevista una revisione delle norme del federalismo fiscale regionale, attribuendo alle regioni le somme a titolo di compartecipazione regionale all’Iva, applicando il principio anche al recupero dell’evasione fiscale.

– Rimborsi più veloci – Per i contribuenti con alti livelli di affidabilità fiscale si rafforzano i premi, compresa la riduzione dei tempi di rimborso. Si incentivano inoltre le attività di certificazione delle dichiarazioni fiscali; le deleghe possono essere attribuite ai professionisti abilitati, anche in via esclusiva; si può ottemperare agli adempimenti fiscali anche direttamente per via telematica; salta il superamento degli Indici sintetici di affidabilità (Isa).

– Sigarette elettroniche – Viene vietata la vendita a distanza dei prodotti da inalazione contenenti nicotina o delle cosiddette nicotine puches.

Le reazioni – “L’approvazione odierna della delega fiscale rappresenta un risultato storico, siamo di fronte ad una riforma epocale che l’Italia aspetta da oltre 50 anni”. Lo dichiara in una nota il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo. “Un’Italia più moderna, in grado di crescere senza il giogo della burocrazia e con un fisco che incentivi anziché frenare l’iniziativa, è finalmente possibile. Grazie all’impegno di tutta la maggioranza e dell’opposizione, che ha collaborato in modo costruttivo, il lavoro di squadra ha portato a questo risultato straordinario”. Così Marco Osnato (FdI), presidente della Commissione Finanze della Camera. “Finalmente avremo un fisco semplificato e amico che non chiederà più le tasse in anticipo. È finita l’epoca delle complicazioni e dell’aumento delle imposte sulla tredicesima o sui premi produzione”, dichiara il deputato della Lega e componente della commissione Affari costituzionali Edoardo Ziello.

“Il fisco per la destra non è uno strumento per assicurare ai cittadini, attraverso un prelievo giusto e proporzionato, i servizi essenziali ma un mezzo, l’ennesimo, per favorire i più forti a danno dei contribuenti onesti e di chi ha più bisogno”, dichiara Anna Ascani, vice presidente della Camera dei deputati e parlamentare Pd. “Penso non ci sia nulla di più iniquo di questo provvedimento. Il leit motiv è proprio l’iniquità. Dalla riduzione del numero degli scaglioni Irpef alla tendenza alla flat tax, credo non ci sia nulla di più iniquo. Il viceministro Leo dice che gran parte degli operatori economici e dei tributaristi ha apprezzato questa riforma, ma noi abbiamo ascoltato le audizioni dei vari osservatori: da Bankitalia alla Corte dei conti fino all’Fmi, che si è scagliato proprio contro la flat tax”. Lo ha detto alla Camera, nella dichiarazione di voto contraria alla delega fiscale, la deputata Movimento 5 Stelle Enrica Alifano. “Il nostro voto favorevole è dovuto al fatto che questa delega ricalca in toto il lavoro parlamentare fatto nella scorsa legislatura, poi confluito nella delega Draghi”, spiega Luigi Marattin, deputato di Azione-Italia Viva.

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