Si trova agli arresti domiciliari Davide Begalli, l’operaio 39enne accusato di aver investito e ucciso con la propria auto, senza prestare soccorso, il 14enne Chris Obeng Abom, la notte del 31 luglio scorso. Il provvedimento nei confronti dell’uomo, che non poteva essere arrestato nei gironi scorsi perché non era stato colto in flagranza di reato, è stato richiesto dalla pm Elvira Vitulli, che coordina le indagini, dopo aver analizzato gli atti depositati dai carabinieri.

Fino ad oggi, l’automobilista risultava solo indagato per l’uccisione del ragazzo, morto il mattino seguente in ospedale per i traumi riportati, e deve rispondere dei reati di omicidio stradale, fuga in caso di incidente, e omissione di soccorso nello scontro avvenuto intorno alle 23.30 lungo un rettilineo sulla provinciale 12 dell’Aquilio a San Vito di Negrar, in Valpolicella. Il 39enne risulta avere piccoli precedenti, fra cui spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebrezza. I carabinieri sono arrivati a lui grazie al sistema di videosorveglianza comunale e ai rottami dell’autovettura rinvenuti sull’asfalto dai militari.

Begalli, stando alle ricostruzioni, ha investito il 14enne e poi è fuggito, lasciandolo agonizzante a terra. Per i medici, se l’uomo si fosse fermato e avesse chiamato subito i soccorsi, sarebbe stato possibile salvare il ragazzo. Ai militari dell’Arma aveva detto “credevo di aver urtato contro un paletto della strada”. Una giustificazione giudicata inattendibile per i militari visti i danni della vettura, una Renault Expace, che è intestata alla madre dell’indagato.

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