La vita è fatta a scale, c’è chi scende e c’è chi sale. Beh, la Skoda Scala del futuro salirà, perlomeno in altezza, sposando la premiata formula della carrozzeria a ruote alte, o da “urban Suv” se preferite. Un cambiamento di connotati a cui corrisponderà l’arrivo di un powertrain elettrico; salvo cambi di strategia in corso d’opera. In attesa della grande metamorfosi però, la Scala attuale, che ha forme da tradizionale berlina compatta, si aggiorna nell’estetica e nei contenuti.

Arriva quindi una calandra rielaborata, affiancata da gruppi ottici a led (optional) dalle sembianze più arcigne, ben assortiti coi paraurti, di foggia più sportiveggiante. All’interno si fa maggiore uso di materiali riciclati e riciclabili: di serie la strumentazione digitale da 8’’, abbinata col touchscreen da 8,25” dell’infotainment; sborsando qualche euro in più, poi, la diagonale degli schermi si fa più generosa. Alla base dell’offerta c’è la motorizzazione tre cilindri a benzina “mille” da 95 cavalli, con cambio manuale a cinque marce. Lo stesso motore, in versione turbo, eroga 115 CV e si può avere con cambio manuale a sei rapporti o con l’automatico a sette. Stessa opzione di trasmissione pure per la performante versione 1.5 turbo da 150 CV.

La sopracitata urban Suv manderà in pensione pure la Kamiq, che si avvia alla sua ultima fase di carriera forte di un restyling estetico che ha pressappoco gli stessi ingredienti estetici e tecnici della rinnovata Scala. Del resto le due vetture condividono la medesima piattaforma costruttiva. Fra gli optional “fichi”, oltre al tetto panoramico, c’è il Virtual Pedal: passando il piede sotto il paraurti posteriore, consente di aprire automaticamente il cofano-bagagliaio ad apertura elettro-meccanizzata. Prezzi e disponibilità per il mercato italiano ancora da definire.

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