È fatta. I dirigenti scolastici da settembre avranno un aumento di stipendio. Oggi, infatti, il ministero dell’Istruzione e del Merito e i sindacati hanno firmato, all’unanimità, il testo definitivo del contratto collettivo nazionale integrativo che – secondo l’Associazione nazionale presidi – porterà alla crescita della retribuzione, pari in media a 150 euro netti mensili; in alcuni casi si arriva anche un aumento di oltre 500 euro netti al mese. Un successo per i capi d’istituto che attendevano da tempo questo accordo che il numero uno dell’Anp non esita a definire ”storico”.
Spiega il presidente Antonello Giannelli: “Sono stati raggiunti due obiettivi per noi irrinunciabili: l’equità (scuole di complessità diversa vanno collocate in fasce diverse e i rispettivi dirigenti vanno retribuiti diversamente) e la differenziazione retributiva (a fascia diversa deve corrispondere uno stipendio significativamente diverso)”.

A cantar vittoria è anche la segretaria della Cisl Scuola, Ivana Barbacci: “Finalmente sono state superate le disparità di retribuzione tra le regioni, con un aumento nella maggior parte dei casi della retribuzione di posizione dei dirigenti scolastici. Infatti, secondo dati forniti dal ministero, 1.787 posizioni vedranno un aumento di oltre cinquemila euro annui lordi; per 2.556 posizioni l’incremento va da un minimo di tremila a un massimo di cinquemila euro; altre 3.343 posizioni dirigenziali vedranno un più tremila euro annui”. Ora si entra in una fase due: i criteri di attribuzione a ciascuna scuola della fascia di complessità, fissati dal decreto dipartimentale del 20 luglio 2022, dovranno naturalmente essere rivisti quanto prima per rendere la graduazione più vicina alle concrete condizioni di difficoltà lavorativa dei colleghi.

Anche il ministro Giuseppe Valditara, con un comunicato stampa ufficiale inviato nel tardo pomeriggio ha vantato la conquista di questa nuova tappa: “La firma del contratto collettivo nazionale integrativo conferma lo sforzo per garantire ai dirigenti scolastici il giusto riconoscimento del loro ruolo nel sistema scolastico, prevedendo anche un innalzamento dei
livelli retributivi in considerazione dell’impegno necessario a far fronte alle molteplicità di attività e responsabilità a cui la categoria è chiamata”. Ma non basta. A richiamare viale Trastevere a un ulteriore passo è proprio Giannelli: “Siamo consapevoli dei vari problemi che affliggono la categoria nella gestione quotidiana delle scuole. Nei giorni scorsi abbiamo definito “una boccata d’ossigeno” lo stanziamento di 50 milioni di euro per il 2023 per quello che si potrebbe chiamare “organico Pnrr”. Servono però soluzioni definitive alla grave carenza di personale che affligge le segreterie delle nostre scuole e che rende così difficile il lavoro dei dirigenti scolastici. La tematica delle difficoltà quotidiane dei colleghi e del carico di lavoro sempre meno sostenibile che grava su ciascuno di loro sarà uno dei punti principali su cui concentreremo la nostra attenzione e il nostro lavoro dei prossimi mesi”.

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