di Chiara Caprio*

Nelle prime giornate di allerta rossa, quando tutti i media avvertivano che si sarebbero superati i 35°C, il team investigativo di Essere Animali è tornato sulla A1 tra Lodi e Faenza con l’obiettivo di documentare le condizioni terribili che gli animali trasportati verso i macelli del Nord Italia sono costretti a sopportare. I nostri investigatori hanno intercettato diversi camion carichi di maiali e li hanno seguiti fino al macello, raccogliendo immagini davvero angoscianti.

Le foto e i video mostrano maiali boccheggianti e sofferenti, in difficoltà a reggersi sulle zampe, sovraffollamento e temperature che superano i 50°C, ventole spente e lettiera insufficiente. Come se non bastasse, tutti i camion monitorati erano sprovvisti di beverini e questo significa che per tutta la durata del viaggio gli animali non hanno avuto accesso all’acqua. Secondo la legge i beverini non sono obbligatori per i viaggi nazionali, ma non consentire agli animali di bere con temperature così elevate non può che causare ulteriori sofferenze. Il caso peggiore è stato quello di un camion partito dal Piemonte e diretto a Faenza che ha impiegato almeno sette ore per arrivare a destinazione. Un viaggio tutt’altro che breve e per il quale Essere Animali ha deciso di procedere con una denuncia alle autorità.

Come Essere Animali ha già denunciato in passato, la mancanza di parametri oggettivi di riferimento nel Regolamento N.1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto crea una vasta zona grigia non regolamentata, che di fatto non permette di intervenire in modo appropriato quando il benessere degli animali non è rispettato. Le uniche disposizioni prevedono che i mezzi di trasporto siano in grado di proteggere gli animali da “temperature estreme” e vietano di trasportarli in condizioni tali da esporli a “lesioni o a sofferenze inutili”. Ma è inaccettabile che nel caso ad esempio dei trasporti nazionali con durata uguale o inferiore alle otto ore, le norme attuali non indichino una soglia massima dei limiti di temperatura interna o esterna al veicolo, né obblighino a garantire agli animali l’accesso all’acqua.

Quest’anno il ministero della Salute ha emanato una nota integrativa alle note già emanate in precedenza secondo cui “In caso di autorizzazione al viaggio con temperature superiori ai 30 gradi alla partenza e durante il tragitto, per mezzi privi di aria condizionata, le competenti autorità dovranno tenere in considerazione anche la percentuale di umidità atmosferica, assicurando una riduzione della densità degli animali sul mezzo, debitamente caricati mantenendo un opportuno spazio sopra la loro testa“.

Ciononostante, le autorità preposte ai controlli in strada (Polizia Stradale) non hanno ricevuto tempestivamente le informazioni e ogni volta in cui gli investigatori di Essere Animali hanno contattato le autorità, la polizia stradale e di conseguenza i veterinari non hanno mai effettuato controlli. Inoltre la nota emanata a luglio esclude i viaggi che avvengono interamente sul territorio italiano e che hanno come destinazione gli stabilimenti di macellazione. La realtà documentata dagli investigatori di Essere Animali dimostra ancora una volta che queste disposizioni non sono efficaci nella pratica e continua ad essere urgente una maggiore tutela legislativa durante le operazioni di trasporto.

L’attuale normativa italiana e le leggi europee a protezione degli animali sono lacunose e inadeguate, per questo Essere Animali chiede all’Unione europea di allineare la nuova proposta legislativa in arrivo entro l’autunno 2023 alle conoscenze scientifiche ed etologiche attuali, vietando le peggiori pratiche e senza lasciare indietro nessun animale, e che il Governo italiano supporti questa linea di revisione ambiziosa e rispettosa di standard più elevati di benessere animale.

Firma la petizione per fermare le sofferenze nei trasporti degli animali

* responsabile relazioni istituzionali

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