La rimodulazione del Pnrr? No, si chiamano ‘tagli’, perché il Pnrr prevedeva e prevede che entro il 2026 dovessero essere realizzati i progetti. Ora tutte le risorse tagliate nel Pnrr non andranno più in molti territori del Mezzogiorno. Siamo davvero indignati“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Radio Radicale dal capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, sulla riscrittura del Piano di ripresa e resilienza, con cui il governo Meloni ha modificato 144 progetti dei 349 ancora da centrare fino al 2026 , cestinando, di fatto, un pezzo notevole del Pnrr destinato all’ambiente.

Boccia rincara: “Loro preferiscono il ponte sullo Stretto alla tratta ferroviaria Catania-Palermo, tagliano le risorse al Sud e alle aree di montagna, tagliano i fondi per il dissesto idrogeologico. Tutto questo ci fa davvero arrabbiare. Un governo che taglia 16 miliardi nel Pnrr, quando la metà di questi era destinata a misure che impattavano sull’ambiente, è un governo negazionista. Questo è un affronto a tutta l’Italia. Ed è evidente: se fai scelte del genere, hai determinati interessi. Questo governo strizza l’occhio a pochi gruppi economici più concentrati su alcune opere infrastrutturali”.

E aggiunge: “Salvini va a dormire e si sveglia pensando solo al ponte sullo Stretto. E non pensa al trasporto pubblico locale, né all’alta velocità nel Mezzogiorno, perché lui è cresciuto in una parte del paese in cui l’alta velocità è stata pagata da tutti gli italiani con la fiscalità ordinaria. Non so che peccato mortale abbiano fatto per Salvini i cittadini calabresi, siciliani, pugliesi e lucani che l’alta velocità la vedono in tv. E sorvolo sulla decarbonizzazione dell’Ilva, che è a rischio – continua – e tutti progetti connessi al rischio idrogeologico che sono stati depennati. Gravissima anche la decisione che agevola la chiusura della procedura di infrazione pendente sullo stabilimento Ilva di Taranto. Il governo con queste azioni sta confermando di non credere a misure che incidono sulla salute delle persone. Chi crede a questo di solito mette davanti il profitto e il tornaconto economico“.

Finale bordata di Boccia al Terzo Polo di Calenda e Renzi: “Non cosa stia votando per la delega fiscale. Votano a seconda delle giornate. So solo che quando noi diciamo no ai condoni, loro spariscono. Ma devo dire che non ho gli strumenti per interpretare cosa stiano facendo, visto che Azione e Italia Viva hanno posizioni diverse su molti fronti. Diciamo che oggi è un mezzo polo“.

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