“Fermo restando il rispetto dovuto alle istituzioni, auspicherei un supplemento di riflessione interna“. La cancellazione dai palinsesti Rai di Insider, il programma di Roberto Saviano, dopo aver scatenato la dura reazione dello stesso scrittore e grande polemica politica, diventa un caso interno a Viale Mazzini. La presidente della Rai, Marinella Soldi, interviene infatti a difesa della trasmissione, che definisce “un prodotto nello spirito del servizio pubblico” che “parla di mafia e di legalità“. Secondo Soldi, quindi, è necessario “ricercare, in tempi idonei, una soluzione gestionale nell’interesse degli utenti e dell’azienda, tenendo conto, tra l’altro, che si tratta di un programma già registrato“.

L’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio aveva annunciato lo stop a Saviano in un’intervista al Il Messaggero. “Insider, faccia a faccia col crimine“, quattro puntate già registrate e previste da novembre su Rai3, non andrà in onda. Lo scrittore è finito nel mirino del centrodestra dopo aver definito Matteo Salvini “Ministro della Mala Vita” in merito al caso Carola Rackete. La Rai ha parlato di un linguaggio non compatibile con il Codice etico cui si ispira il servizio pubblico. Una spiegazione che lo stesso Saviano ha contestato: “Ho definito ‘Ministro della Mala Vita’ Matteo Salvini nel 2018, ‘bastardi‘ lui, Giorgia Meloni, Luigi Di Maio e Marco Minniti nel 2020. Sono sotto processo con la premier e Salvini (che ha annunciato il bis) e con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha perso il primo grado di giudizio e ha annunciato ricorso, ma nonostante questo sono stato ospite in Rai decine di volte e ho condotto la prima stagione di Insider. Hanno solo inventato il rispetto di un presunto codice etico”.

“Una premessa: l’Amministratore delegato della Rai, secondo le norme ha autonomia decisionale sulla gestione aziendale e sui programmi”, afferma la presidente Soldi. Che spiega: “Come presidente svolgo il mio ruolo a garanzia degli utenti e dell’azienda, ricercando un approccio costruttivo; le valutazioni politiche non mi appartengono”. “Proprio in virtù del mio ruolo – sottolinea ancora Soldi – ritengo oggi di dover intervenire sul cosiddetto caso Saviano, che molti hanno paragonato al caso Facci. Vicende diverse, per quel che ciascuno ha detto e per le tipologie di programma”. L’esclusione del giornalista di Libero aveva fatto seguito alle sue dichiarazioni contro la ragazza che ha denunciato per violenza sessuale il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa.

La trasmissione Insider di Saviano “è un prodotto nello spirito del servizio pubblico, parla di mafia e di legalità, ha avuto un primo ciclo di successo, con un gradimento del pubblico superiore alla media degli approfondimenti Rai (dati Qualitel TV 2022)”, sottolinea ancora la presidente Soldi. Che poi conclude: “Fermo restando il rispetto dovuto alle istituzioni, auspicherei un supplemento di riflessione interna per ricercare, in tempi idonei, una soluzione gestionale nell’interesse degli utenti e dell’azienda, tenendo conto, tra l’altro, che si tratta di un programma già registrato”.

Questa mattina in edicola sia il Corriere della Sera che La Stampa hanno pubblicato un’intervista a Saviano. Che ha attaccato il governo e i vertici della televisione pubblica. “Filippo Facci ha attaccato una persona inerme per difendere il potere. Io ho attaccato il potere. Il paragone Facci vs. Saviano lo cavalcano i giornali di destra su esplicito mandato politico”, ha dichiarato al quotidiano torinese. Per Saviano, l’ad Sergio ha agito da “passacarte“.

L’esclusione di Insider dal palinsesto quindi “è una decisione politica che si inserisce nella strategia più ampia di usare le azioni giudiziarie come grimaldello per impedirti di lavorare”, ha risposto lo scrittore a una domanda del Corriere. Il programma Insider II verteva “su Don Peppe Diana, sacerdote ucciso dal clan dei casalesi, sui collaboratori di giustizia che hanno permesso di svelare importanti rapporti tra mafia e politica e tra mafia e imprenditoria. E sui giornalisti perseguitati“. E Saviano parlando al Corriere ha aggiunto: “Mi pesa la continua diffamazione, mi pesano gli attacchi personali a opera dei media di destra. Mi pesa questo squadrismo contro gli intellettuali non sono il solo fatto su mandato di una parte politica. Sono attacchi violentissimi e quotidiani che non avvengono in nessun’altra democrazia avanzata. In Europa, Media freedom rapid response ha incluso le cause contro di me tra i casi ‘azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica’. L’Italia è un paese che mette paura“.

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