Ampere, la divisione destinata ai veicoli elettrici e al software in Europa presentata dal Ceo del gruppo Renault Luca de Meo lo scorso novembre, prende forma. Già in autunno il manager italiano aveva chiarito che il colosso statunitense Qualcomm Technologies (direttamente o attraverso una controllata) avrebbe investito nel progetto. Oggi, con l’ufficializzazione dell’intesa definitiva prevista dall’accordo quadro vincolante siglato e annunciato il 6 febbraio tra la società francese e Nissan Motor Co, è arrivata anche la conferma della partecipazione del costruttore giapponese.

Il colosso di Yokohama si è impegnata a investire fino a 600 milioni di euro in Ampere, società della quale sarà “investitore strategico” con un rappresentante nel Consiglio di Amministrazione. Ampere è destinata alla quotazione in Borsa: il collocamento avverrà tuttavia solo nel corso del 2024, in ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale che prevedeva l’operazione entro la fine dell’anno. Nissan ha fatto sapere che si tratta di una opportunità che “rientra nella strategia di elettrificazione” e ha ipotizzato “molteplici vantaggi e sinergie possibili”.

La partecipazione di Nissan è uno dei punti chiave degli accordi che rilanciano l’Alleanza franco nipponica, che rischiava di venire affossata dalla crisi legata al “caso Ghosn” e sulla quale non sembrano aver invece influito né il recente addio del Coo Ashwani Gupta, il manager indiano non troppo allineato rispetto ai tempi e ai contenuti della nuova intesa, né l’indagine interna avviata da Nissan sul proprio numero uno, Makoto Uhcida, che secondo la “gola profonda” Hari Nada (le cui ammissioni erano state determinanti per l’incriminazione di Ghosn) avrebbe fatto sorvegliare Gupta.

“Gli accordi che abbiamo siglato in data odierna ci consentono di aprire un nuovo capitolo dell’Alleanza”, ha dichiarato il presidente del gruppo francese Jean-Dominique Senard. “Siamo entrati in una nuova fase di collaborazione con Renault e Mitsubishi Motors in aree di innovazione reciprocamente vantaggiose”, ha garantito Uchida, anche se non è ancora chiaro se pure Mitsubishi investirà in Ampere. Una decisione in merito è stata promessa entro la fine dell’anno.

Per de Meo l’intesa definitiva fornisce “una base solida per rilanciare le nostre attività sui mercati chiave a livello mondiale con un potenziale di generazione del valore che si aggira su centinaia di milioni per Renault, Nissan, Mitsubishi e i nostri stakeholder”.

Gli accordi prevedono anche la revisione degli equilibri societari con partecipazioni incrociate del 15% dei gruppi Renault (che trasferirà il 28,4% eccedente in un fondo transalpino grazie al quale continuerà a beneficiare dei dividendi e attraverso il quale potrà cedere le azioni, seppur nell’ambito di un processo concordato) e Nissan: i diritti di voto potranno venire esercitati liberamente.

L’intesa include “progetti operativi a forte creazione di valore”, in particolare in India, dove Renault e Nissan hanno già piani per nuovi investimenti e nuovi veicoli, oltre che in America Latina e in Europa.

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