Era il 17 dicembre del 2017 quando il New York Times pubblicò un video in cui due piloti di caccia statunitensi individuano un oggetto non identificato e appaiono stupefatti per velocità e movimenti: “Un’aura incandescente che viaggia ad alta velocità e ruotando mentre si muove”. Il Pentagono il giorno prima aveva ammesso l’esistenza di un programma di indagine sugli Ufo ovvero l’Advanced Aviation Threat Identification Program per cercare delle risposte ai “fenomeni aerei non identificati” che numerosi piloti e militari riferivano di aver visto. L’obiettivo sarebbe stato quello di verificare le potenziali implicazioni che questi “fenomeni non identificati” avrebbero potuto avere sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Due anni dopo i piloti furono intervistati.

Da allora tutto sembrava più o meno rimasto fermo e invece il governo e le forze armate devono fornire le informazioni disponibili sugli Ufo per la richiesta di molti rappresentati del Congresso Usa in vista dell’audizione alla Camera in calendario mercoledì durante la quale interverranno proprio due ex piloti che hanno dichiarato di aver più volte visto gli Ufo, rispettivamente Ryan Graves e David Fravor. Ma anche l’ex dell’intelligence David Grusch, secondo il quale gli Stati Uniti sono in possesso di astronavi aliene. L’audizione “sarà diversa dalle altre”, assicura il deputato repubblicano Tim Burchett, uno dei più ferventi sostenitori della necessità di rendere disponibili informazioni sugli Ufo. “Abbiamo chiesto documenti e colloqui con i piloti ma ci siamo scontrati con il muro del Pentagono. È ridicolo”, aggiunge Burchett.

Il parlamentare conservatore non è comunque l’unico a chiedere a gran voce una maggiore trasparenza da parte del governo. Il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer, ha infatti introdotto di recente un emendamento al National Defense Authorization Act per rendere pubblici tutti i documento del governo legati ai fenomeni aerei non identificati. Gli oggetti non identificati furono avvistati dai due piloti della Marina sulla costa orientale degli Stati Uniti tra il 2014 e il 2015. Questi oggetti, di forma diversa riuscivano a raggiungere circa 10mila metri di quota, come un aereo di linea, e potevano accelerare e cambiare direzione e arrestarsi di colpo: “Qualcosa che va oltre i limiti fisici di un equipaggio umano“. Alla fine del 2014 un pilota rischiò addirittura la collisione e per questo fu redatto un rapporto ufficiale sull’incidente. I giornalisti del Nyt avevano interpellato sull’argomento l’astrofisico Leon Golub dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics che naturalmente pensa che gli avvistamenti abbiano una spiegazione. Possibili errori nel software degli aerei o anche riflessi o droni sperimentali. Per lo scienziato è improbabile si trattasse di navicelle extraterrestri. Lunga la fila per l’udienza pubblica per ascoltare le testimonianze nell’udienza del Comitato di supervisione e responsabilità della Camera sugli UFO nel Rayburn House Office Building a Washington.

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