Ma avete letto questa cosa qui della social card? C’è un elenco di generi alimentari che puoi acquistare: il pesce fresco sì e quello surgelato no, lo zucchero sì e il sale no, il caffè, il tè e la camomilla sì ma le tisane no. Ma qui un ministro si mette a dire a un povero anche cosa deve mangiare? Vuoi dargli questa mancia di 380 euro? E dagli ‘sta mancia“. Così, a In Onda Estate (La7), Pier Luigi Bersani stronca la social card introdotta dal governo Meloni, il contributo unico di 382,50 euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, destinata a persone con Isee fino a 15mila euro e attivabile presso le Poste Italiane.

Bersani ricorda un dato: “Nell’ultimo anno le vendite al dettaglio sono cresciute in valore del 3% e sono diminuite in quantità del 4%. Quindi, la gente normale sta comprando meno spendendo di più. Abbiamo salari impoveriti, c’è gente che è presa per il collo da mutui sopra il 4%, abbiamo una povertà che è cresciuta e adesso gli danno 380 euro di bonus – spiega – Hanno tirato via quasi 3 miliardi e adesso destinano 500 milioni a chi è in povertà. Nel resto dell’Europa stanno facendo tutto il contrario con l’inflazione che c’è. Ma vogliamo darci una strategia anti-inflazione, oltre che accusare la Bce di essere brutale sui tassi e fare sempre propaganda? Ci sono decine di cose da fare. La gente è nei guai“.
Il giornalista Paolo Mieli obietta che il centrodestra è stato coerente con la propria propaganda elettorale.
E Bersani replica: “Sì, hanno cancellato il reddito di cittadinanza, ma quei soldi li hanno messi per finanziare un condono“.

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