“Io omofobo? È assurdo, mi dispiace che si dica questo di me, è molto lontano dal mio modo di essere”. In un’intervista alla Stampa, il ministro dello Sport Andrea Abodi si difende dalle polemiche piovute da ogni parte per le sue parole sul rientro in Italia di Jakub Jankto – centrocampista ceco ex Ascoli, Udinese e Sampdoria – che sarà il primo calciatore dichiaratamente omosessuale a giocare in Serie A, nel Cagliari. “Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui“, ha detto lunedì il ministro su Radio 24, facendo intendere che l’orientamento sessuale di Jankto sia una “scelta”, per di più definibile come “ostentazione”. Ora la marcia indietro: “Si può discutere sul vocabolario da usare, invece di dire “scelte” avrei potuto dire “orientamento” ma è del tutto evidente lo spirito di rispetto delle individualità. Era una domanda non preparata, la risposta ha l’immediatezza delle risposte che impongono sintesi estreme, soprattutto in radio. Ho accostato concetti che vanno precisati meglio. Si deve a tutti il rispetto per l’identità quindi vorrei mille coming out“, dice.

Quindi Jankto ha fatto bene a chiarire il suo orientamento sessuale? “Certamente e spero che ognuno si senta libero di poterlo dire. Su questo sono molto fermo, nella mia vita ho fatto anche errori ma su questo tema il mio percorso è netto, chiaro”. Poi dice di aver già chiamato il presidente del Cagliari e di voler parlare anche con il giocatore, anche se, precisa, “mi lascia perplesso che si crei una polemica su un tema su cui sono lineare e trasparente. Ho riascoltato l’audio della mia risposta per capire dove avevo sbagliato. Non mi sembra che ci siano possibilità di fraintendimento, ma siccome ognuno può evidenziare quello che vuole non voglio passare per omofobo”. Quali sono, invece, le “ostentazioni” che infastidiscono Abodi? “Mi riferivo al Pride e vorrei che si tenessero ben distinti questi due argomenti”. Quindi il ministro vorrebbe dei Pride più sobri? “Il Pride deve essere quello che gli organizzatori decidono che sia, ma mi auguro di poter esprimere un sentimento nei confronti di certi eccessi estetici. Non mi si può togliere la possibilità di dire che alcune ostentazioni sono eccessive, è il mio pensiero”.

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