Venite subito, c’è un fumo pazzesco“. La custode della Casa per coniugi di Milano ha dato in questo modo l’allarme quando è scoppiato l’incendio nella struttura che ha ucciso sei persone, quattro proprio per le esalazioni del fumo. Alla chiamata di una delle degenti del primo piano “sono andata correndo per capire – ha raccontato nella telefonata mandata in onda dal Tg1 – e ho visto tanto fumo”. La dipendente della Rsa ha spiegato che era stata chiamata da una delle due ospiti della camera 605, quella che si è incendiata, perché c’era fumo. È quindi salita a controllare per poi tornare giù, avvisare l’infermiere, e telefonare. Un passaggio che ha richiesto diversi minuti (fatto, questo, che ha suscitato diverse polemiche). “Sono l’operatrice della Casa per coniugi. Mi ha telefonato un’ospite che c’è fumo” dice all’operatrice del numero unico di emergenza che poi passa la chiamata ai vigili del fuoco. “Ho bisogno del vostro intervento”. “Mando subito una squadra” le assicura l’operatore dei vigili del fuoco.

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