Evoluzione e cambiamento, sono queste le prime parole che salgono alla mente dopo aver giocato a Final Fantasy XVI, le stesse parole che si sono fermate sulla bocca di tantissimi giocatori che si sono trovati divisi fin dalla prime immagini di gioco,

Ma come Naoki Yoshida, producer del gioco e deus ex machina del precedente Final Fantasy XIV aveva sottolineato a più riprese, questo titolo puntava a rompere con il passato, un passato che troppo spesso è stato inseguito vivendo in ricordi nostalgici di gameplay e approcci che non fanno più parte di questo mondo videoludico.

Final Fantasy XIV decide cosi di andare in una direzione completamente nuova, pescando dai suoi precedenti capitoli ma evolvendosi in qualcosa di migliore, fresco, diverso.

Trama e Grafica
Clive Rosfield è il primogenito dell’Arciduca del Principato di Rosaria, un ragazzo gentile che vive in un mondo sull’orlo di uno spietato conflitto, che va consumando a poco a poco l’universo di Valisthea e non risparmia nessuno dei suoi abitanti; è un portatore, con il dono del fuoco e della benedizione della fenice, mentre il giovane Joshua, fratello minore, è un dominante, uno dei fortunati possessori di un Eikon, entità divine che sembrano dettare le sorti della guerra tra i continenti e il cui controllo consente un esito decisivo in battaglia.

Tuttavia, dopo un tradimento interno tra le fila della sua nobile famiglia, Clive viene fatto prigioniero e costretto a combattere per il nemico, sfruttando le sue abilità di combattente.

Consumato dalla vendetta e dalla rabbia, dopo diversi anni di prigionia Clive incontra Cid, a capo di una ribellione che intende riportare la pace a Valisthea; e se sulle prime battute la trama di Final Fantasy XVI sia tra le più classiche, il nuovo gioco di Square Enix si discosta dal suo passato mettendo in scena una trama complessa, matura e cruda di un gioco che vuole intrattenere ma anche raccontare una storia densa di elementi politici e critiche e sociali , con un racconto lucido e spietato facilmente applicabile al nostro mondo attuale.

Clive rappresenta con le sue innumerevoli sfaccettature il cambiamento della saga intrapreso a partire da questo ultimo capitolo; è un personaggio che non può e non vuole dimenticare le sue origini, tra luci e ombre, ma che decide di muoversi verso nuovi orizzonti e una nuova vita.

Il protagonista è la perfetta sintesi di tutto quello che abbiamo vissuto fino ad ora in Final Fantasy attraverso i suoi numerosissimi capitoli, ma è al contempo la voglia di intraprendere un percorso moderno e diverso, non per questo snaturandosi, ma semplicemente optando per un cambiamento necessario ormai necessario per rinnovare l’interesse di nuovi e vecchi appassionati.

Visivamente Final Fantasy XVI è incredibile, con grafica e particellari che solo una console di nuova generazione potrebbe gestire, tutte le scelte artistiche dal mondo di gioco all’estetica dei personaggi sono maniacali, delineando un impegno e una dedizione sconfinata per il titolo: le trame dei tessuti, i volti dei personaggi e gli incredibili effetti particellari durante i combattimenti, sono solo alcune delle tante frecce a un comparto grafico sontuoso, che lascia letteralmente a bocca aperta fin dalle prime ore di gioco.

Il motore grafico del gioco di Square Enix è capace di gestire modelli di incredibile bellezza e scontri estremamente scenografici anche se con qualche sbavatura; abbiamo preferito giocare in modalità grafica, accentuando ancora di più l’estetica del gioco e optando per un framerate fisso di 30FPS con rari cali di framerate di qualche secondo, ma nulla che abbia disturbato l’esperienza di gioco, al contrario la modalità prestazioni è piuttosto altalenante, non riuscendo a gestire un frame rate più elevato con i tantissimi oggetti a schermo, anche qui il gioco rimane estremamente godibile ma il framedrop risulta più accentuato.

Gameplay e Musiche
Il gameplay Final Fantasy XVI è un nuovo inizio per la saga, che dopo aver visto una trasformazione del suo sistema a turni fino a diventare un gioco di azione vero e proprio, adotta una meccanica elegante e allo stesso tempo semplice basata su elementi semplici ma di grande effetto.

Il giocatore potrà contare su un attacco normale, un colpo magico, e diversi attacchi speciali. Senza entrare in nessun tipo di spoiler legati ai dettagli di trama basti sapere che Clive avrà a disposizione diversi poteri Eikon interscambiabili con grande fluidità, ognuno dei quali presenta un attacco normale, attacchi e un’abilità speciali specifici per quell’incantesimo, che uniti alla schivata daranno vita a incredibili combattimenti su schermo.

Gli attacchi che sfruttano i Poteri Eikon, sono probabilmente l’aspetto più divertente e appagante dell’intero sistema di combattimento; ognuno di questi poteri ha diversi aspetti e utilizzi che durante la storia verranno aggiornati con nuove abilità attraverso gli appositi alberi.

A voler ben vedere, un giocatore navigato sui combattimenti Action troverà le prime ore di gioco troppo facili, ma addentrandosi nella storia il livello di difficoltà cresce, soprattutto negli scontri con gli altri dominanti, scontri che sfociano in battaglie tra titani estremamente spettacolari e coreografiche, che mozzano il fiato anche solo a vedersi. Se la storia principale segue un buon ritmo tenendo il giocatore costantemente incollato allo schermo, le secondarie lasciano un po’ a desiderare, risultando troppo semplici in alcuni casi, ma regalando parti di trama davvero profonde in altre.

Ed è proprio la trama la parte migliore del gioco, matura e incisiva, non lascia respirare fino ai titoli di coda, accompagnata dalla maestosa colonna sonora scritta da Masayoshi Soken compositore famoso tra gli appassionati della saga per le incredibili musiche di Final Fantasy 14; un plauso dovuto anche al doppiaggio in lingua Italiana, con nomi come Alessandro Capra, Ilaria Silvestri e Katia Sorrentino a dare voce e carattere a quella che è il primo capitolo interamente doppiato nella nostra lingua, e che vi consigliamo di adottare almeno per la vostra prima run di gioco.

Final Fantasy XVI risorge dalle sue ceneri lasciandosi alle spalle gli ultimi capitoli travagliati e discussi e traccia un nuovo percorso da cui nessuno viene escluso, La semplificazione di combattimento e controllo, permettono l’accesso ad un pubblico nuovo e più giovane (permettendo tuttavia la possibilità di impostare il livello di difficoltà cosi da soddisfare anche i veterani), e segnando un passo importante per l’intera saga.

Come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Final Fantasy XVI ha riscritto il suo dna per essere più vicino allo scenario videoludico contemporaneo pur non dimenticando le sue origini e la sua storia anzi, ha fuso con passato e presente in un bellissimo quadro, che ora dopo ora svela un carattere forte e un estetica da pelle d’oca, puntando a un futuro decisamente luminoso e vitale.

Final Fantasy XVI è un esclusiva di Ps5 che nessun possessore della console Sony dovrebbe farsi scappare, abbandonandosi ad uno dei giochi più belli di questa intera saga.

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