Cosa accadrebbe se TikTok diventasse editore? Probabilmente non dovremo aspettare molto per ricevere una risposta. ByteDance, la società cinese proprietaria del social, ha annunciato questa nuova attività in un’intervista rilasciata al New York Times, precisando che ha già registrato il marchio editoriale 8th Note Press.

La notizia è rimbalzata su quotidiani e periodici e si fa in fretta a capirne il motivo: il social si è dimostrato in grado di influenzare le vendite dei libri. La società di analisi di mercato Circana BookScan ha spiegato che le vendite di libri collegate a TikTok sono aumentate del 40 per cento tra il 2021 e il 2022. Infatti, abbiamo visto che i post pubblicati sul social cinese sono riusciti a catapultare in vetta alle classifiche i classici della narrativa. Inoltre, secondo i dati diffusi da ByteDance, nel 2021 i video con l’hashtag #BookTok sono stati visti 60 miliardi di volte e nel 2022 addirittura più di 91 miliardi di volte.

Forti di questi numeri, i responsabili della società cinese pensano di poter fare lo stesso con i libri della loro casa editrice e sono convinti di riuscire a realizzare incassi notevoli. Hanno ragione?

ByteDance non si è limitata a registrare il marchio della casa editrice, lo scorso aprile ha assunto anche Katherine Pelz, nota nel mondo editoriale, soprattutto in ambito romance. Non è un segreto, lo ha reso noto lei con un post su Linkedin. Pelz ha anche precisato che si occuperà dell’acquisizione di titoli. Questo significa che leggerà testi e farà scouting sui social e sulle piattaforme di autopubblicazione.

Al momento autrici e autori autopubblicati, più che considerare le nuove opportunità, sembrano temere l’ingresso di 8th Note Press, perché ha molte carte da giocare e molti soldi da investire per lanciare i propri romanzi. Pare che il nuovo editore abbia già fatto proposte ad alcune scrittrici indie. E c’è chi ha già rifiutato, ad esempio Tricia O’Malley, perché la proposta non è competitiva con i suoi guadagni attuali con il self publishing.

E gli editori come hanno reagito? Negli altri paesi sono preoccupati, in Italia, dove il mondo editoriale procede con una dinamica tutta particolare, forse questo scossone riuscirà a svegliarli dal loro torpore.

Riuscirà ByteDance a raggiungere gli obiettivi? A mio avviso, non è la stessa cosa spingere classici che hanno incantato lettori per secoli e riuscire a ottenere gli stessi risultati con autori quasi sconosciuti. Però non si può dimenticare che Il fabbricante di lacrime di Erin Doom, uno dei romanzi che è rimasto in vetta alle classifiche più a lungo, è nato su WattPad e le sue vendite sono state spinte proprio dai social network.

Inoltre, lo sappiamo tutti che i social si possono “manipolare”: basta fare in modo che gli algoritmi che regolano i post della piattaforma di ByteDance favoriscano i libri pubblicati da 8th Note Press, e il gioco è fatto!

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