Botta e risposta vivace a In Onda Estate (La7) tra Antonio Padellaro del Fatto Quotidiano e Paolo Mieli del Corriere della Sera sul caso Santanchè.
Mieli sostiene che, sulla base dei fatti a noi noti, Santanchè non dovrebbe dimettersi, guadagnandosi il commento ironico di Padellaro (“Certo, deve rimanere al suo posto assolutamente”).
L’editorialista del Corriere non la prende bene e ribatte: “Senti, uno deve avere anche delle regole. Finora da te e dal tuo giornale sono state chieste le dimissioni di 12-15 ministri. Non potete pensare di andare avanti così con questo giochetto“.
“Non è affatto un giochetto – replica Padellaro – Non sono i giornali che determinano le dimissioni, ma sono i governi che a un certo punto si rendono conto che quel ministro non può stare al suo posto”.

Padellaro spiega: “Ho l’impressione che non ci saranno le dimissioni della Santanchè. All’opposizione conviene cuocere la ministra sulla graticola, ma credo che sarebbe interesse del governo Meloni dire alla Santanché di accomodarsi, perché è meglio una fine tormentosa che un tormento senza fine. Presumo che verranno fuori altri fatti sul caso Santanchè, ma per ora la Meloni non ha la forza per imporre alla ministra di lasciare la compagine governativa“.
Mieli torna sull’argomento precedente: “Quando un giornale o un’opposizione politica è reduce dall’aver chiesto in 8 mesi per 15 volte le dimissioni di quello e di quell’altro ministro, senza mai ottenerle, ricordo che non è un genere giornalistico la richiesta di dimissioni di un ministro. Forse serve per fare bella figura in televisione. È una cosa seria, non è un genere di propaganda televisiva. Bisognerebbe chiedere le dimissioni quando si sa che si possono ottenerle“.

Mieli spiega che le vie per ottenere le dimissioni della Santanchè sono due: il voto parlamentare, in questo caso improbabile, oppure chiederle dietro le quinte, passando attraverso il Quirinale.
Padellaro risponde nuovamente a Mieli: “Il Fatto Quotidiano non ha chiesto le dimissioni della Santanchè, ma sta dando informazioni che possono determinare le sue dimissioni. Noi facciamo giornalismo. Hai ragione sul fatto che l’opposizione ha stufato nel chiedere continuamente le dimissioni di esponenti del governo, ma noi facciamo giornalismo e ne siamo anche orgogliosi, visto che della Santanchè ormai parlano tutti dopo le nostre inchieste”.

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