di Dante Nicola Faraoni

Per tutto giugno sono arrivati dall’Europa dei segnali di come le destre conservatrici stanno prendendo in mano il continente.

15 giugno, Commissione Ambiente Ue, votazione per la legge sul ripristino della natura Nature Restoration Law; è finita in parità, abbiamo rischiato di azzerare uno degli obiettivi ambientali del New Deal che deve portare all’approvazione del regolamento europeo sul ripristino degli ecosistemi. Parliamo di obiettivi del 20% di recupero di territori e mari dell’Unione, obiettivi non stratosferici. Poi il voto contrario dell’Italia, sempre su questa misura, di Gilberto Pichetto Fratin Vien dal Mare, ministro dell’Ambiente, l’ultima barzelletta che il signor Berlusconi ha lasciato in eredità agli italiani. Rispetto per la persona, ma un ministro per l’Ambiente che tifa rigassificatori, dice di essere soddisfatto dei contratti sul gas chiusi con Algeria e Libia; che punta sulle fonti fossili auspicando nuovi accordi con l’Azerbaigian, ha capito poco di come sta andando il mondo.

Ridateci il cilicio, facciamoci male da soli! Poi l’alzata di scudi dei governatori del nord che hanno protestato per l’abbassamento dei limiti emissivi di polveri sottili emessi dalla Ue. Parliamo della pianura Padana, una delle zone più inquinate al mondo, se non si interviene lì quale sarebbe il contributo alla riduzione delle emissioni causa dei cambiamenti climatici? In qualche mese Green Deal e Transizione Ecologica, obiettivi primari della Ue, sono stati cancellati.

Vogliamo parlare della regione Veneto governata dalle destre da più di un ventennio? Accusata in questi giorni di non aver proceduto alla necessaria indagine epidemiologica sulla popolazione delle aree colpite dal disastro ambientale causato dai Pfas, sostanze che possono avere effetti negativi sulla salute come danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro. Sostanze sversate per decenni nel terreno e nelle acque di tre province: Padova, Vicenza e Verona, che potrebbero aver contaminato oltre 300mila persone. C’è un processo in corso.

E che dire di come questo governo tratta le nuove generazioni di italiani che difendono il loro futuro e quello dell’Italia dal collasso ambientale? Usando tutta la sua influenza mediatica e istituzionale marchia gli attivisti di Friday For Future, Extinction Rebellion e altre associazioni come se fossero criminali irresponsabili senza ideali. Mentre siccità, frane e inondazioni fanno morti, destabilizzano l’economia e sconvolgono i nostri territori, i rappresentanti di questo governo negano i cambiamenti climatici facendo rialzare la testa alle multinazionali che depennano dalle loro agende gli obiettivi green.

Questa operazione di cancellazione delle priorità che il governo pratica, oscurando la memoria collettiva, è la morte dell’art. 9 della Costituzione “La Repubblica… tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

Nel 2014 il sindaco di Portoscuso, Sardegna, con un’ordinanza ha vietato la commercializzazione, la distribuzione e il consumo di: vino, uva, olive, pomodori, peperoni, zucchine, latte e derivati, prodotti ittici provenienti dalle coltivazioni di tutto il territorio comunale. Il motivo? Contaminati da piombo, cadmio, fluoro, diossine. Primi in Europa ad avere un caso di questo tipo e quanti di questi ne abbiamo o ne avremo in futuro?

Questo piano premeditato di estinzione dei valori del neoumanesimo ha un obiettivo ben definito che purtroppo la gente non vede: nascondere gli autori di questo disastro ambientale. Ho l’impressione che pochi abbiano capito che aria tira in Italia e in Europa e quale sarà il futuro dei prossimi anni. Smentitemi.

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