Almeno 8 palestinesi sono morti e altri 23 sono stati feriti, di cui 3 in maniera grave, in un attacco notturno sferrato dall’aviazione israeliana a Jenin, in Cisgiordania. A riferirlo è il ministero della Sanità palestinese, mentre la radio militare israeliana stima che almeno 10 miliziani siano stati uccisi nell’attacco condotto e ancora diversi corpi si trovino al momento sotto le macerie di un edificio che è stato colpito.

Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, si è trattato di un attacco condotto con droni, il secondo in meno di due settimane. L’offensiva ha fatto sì che si ingaggiasse uno scontro a fuoco con alcuni miliziani che si trovavano nel campo profughi della città, che si è concluso solo lunedì mattina. Dura la risposta di al-Fatah, che ha accusato Israele di aver lanciato un “attacco barbaro” contro la città, che non dissuaderà l’organizzazione dal continuare a “difendere il popolo palestinese fino all’indipendenza e la libertà”.

Abu Mazen, presidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), citato dalla Wafa, ha denunciato, tramite il suo portavoce Nabil Abu Rudeinah, che “ciò che il governo di occupazione israeliana sta facendo a Jenin è un nuovo ‘crimine di guerra’ nei confronti di un “popolo indifeso”. Sollecitando poi la comunità internazionale a “rompere il suo vergognoso silenzio e ad agire seriamente per costringere Israele a fermare la sua aggressione”.

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