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Quarta notte di scontri in Francia, oltre 1.300 gli arresti: 79 agenti feriti e 1.350 veicoli bruciati. Il ministro: “Vincerà la Repubblica”

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1.311 persone fermate, 79 agenti feriti e 1.350 veicoli bruciati. In totale 2.560 incendi su strade e 234 edifici bruciati o danneggiati. A questo si aggiungono 31 commissariati, 16 stazioni di polizia municipale e 11 caserme della gendarmeria prese di mira dai manifestanti. E’ questo il bilancio della quarta notte di scontri in Francia dopo la morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto durante un controllo. La linea dura dell’Eliseo (che ha annunciato lo schieramento dei blindati nelle strade e l’annullamento dei grandi eventi) non è riuscita ad arginare gli scontri. Intanto il presidente francese Emmanuel Macron ha rinviato la sua visita di Stato in Germania prevista da domenica al 4 luglio.

Una delle zone più calde, ancora una volta, è stata la città di Marsiglia dove alcuni soggetti hanno assaltato un’armeria e il sindaco Benoit Payan ha chiesto “l’invio immediato di altre forze per il mantenimento dell’ordine” per arginare la violenza dei saccheggi e dei danneggiamenti. A Nanterre – dove è stato ucciso il diciassettenne Nahel – gli scontri sono cominciati dopo la mezzanotte. Il ministero dell’Interno aveva già annunciato l’arrivo sulla città di un aereo da ricognizione delle forze speciali del Raid. “È la Repubblica che vincerà”, ha detto il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, che nella notte si è recato in visita alla polizia e ai gendarmi a Mantes-la-Jolie, nel dipartimento degli Yvelines nella regione dell’Île-de-France. “Non confondo le poche migliaia di delinquenti con la stragrande maggioranza dei nostri connazionali che vivono nei quartieri popolari”, ha ricordato il ministro dell’Interno. Darmanin ha anche riferito che le violenze sono state di “intensità molto inferiore” rispetto alla notte precedente e ha riferito di “dipartimenti estremamente calmi” nell’Île-de-France.

Sabato, a Nanterre, si sono tenuti i funerali di Nahel nella moschea Ibn Badis della città alle porte di Parigi. L’ingresso è stato vietato alla stampa, come richiesto dagli avvocati della famiglia. Dopo la preghiera nella moschea, la bara è stata portata fuori e caricata su un carro funebre, che ha avuto difficoltà a procedere tra la folla. Il corteo si è diretto verso il cimitero del Mont-Valérien, fra grida di “Allah Akbar” e “Giustizia per Nahel”.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani – intervenuto a Caffè Europa su Rai Radio 1 – ha detto che da parte della Farnesina c’è un “messaggio di prudenza” per gli italiani “che vanno in viaggio in Francia”, invitati “a seguire quello che dice la stampa, a seguire i consigli della forze dell’ordine e non avvicinarsi a luoghi dove ci sono scontri perché può essere molto pericoloso”. Anche il ministero degli Esteri del Regno Unito, ha avvertito coloro che intendono recarsi in Francia di fare attenzione ai disagi possibili durante i disordini nel Paese. Nei nuovi consigli di viaggio di venerdì, il governo ha esortato i britannici a evitare i disordini, affermando che i loro luoghi e orari erano “imprevedibili”, riferisce la Bbc.

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