Le periferie francesi sono in tumulto dopo che un 17enne – Naël M. – è stato ucciso martedì 27 giugno da un agente di polizia a Nanterre, comune a nord-ovest di Parigi. Dopo la morte del giovane, assassinato con un colpo di arma da fuoco dall’agente che è stato inchiodato in un filmato diventato virale sui social, in serata sono iniziate le rappresaglie. I giovani delle banlieue hanno innalzato barricate, incendiato auto e cassonetti, distrutto le pensiline degli autobus e quando sono intervenuti gli agenti in assetto anti-sommossa, sparando gas lacrimogeni, hanno fatto partire molteplici lanci di oggetti. Altri incendi sono stati appiccati lungo un binario ferroviario.

Gli scontri, nella periferia ovest di Parigi sono proseguiti durante tutta la notte, allargandosi alle città di Asnières, Colombes, Suresnes, Aubervilliers, Clichy-sous-Bois e Mantes-la-Jolie, dove il municipio è stato danneggiato dalla folla inferocita. Le tensioni tra residenti e forze dell’ordine sono culminate – secondo le ultime informazioni fornite dal ministro dell’Interno Gerald Darmanin – nell’arresto di 31 persone e hanno provocato il ferimenti di 24 poliziotti.

Per Emmanuel Macron “un adolescente ucciso è inspiegabile, ingiustificabile” e ha auspicato “che la giustizia operi con celerità” esortando poi alla calma “perché si possa fare giustizia”. “Non c’è bisogno che divampi un incendio”, ha sottolineato. Darmanin ha lanciato un appello “alla calma” dopo gli incidenti notturni e ha parlato di “immagini estremamente scioccanti” commentando il video postato sui social in cui si vede il poliziotto puntare l’arma contro il giovane e poi aprire il fuoco, rinviando però il giudizio alla “verità dell’inchiesta della magistratura”. “In nessun caso – ha detto Darmanin – un gesto come quello che si vede, se l’inchiesta confermerà il contenuto del video, si può giustificare”. Parole, quelle del presidente Macron, contestate da alcuni sindacati di polizia. Intanto il poliziotto che ha sparato al 17enne Naël M. è ancora in stato di fermo per omicidio colposo. Ma il governo prevede che la rivolta nelle banlieue proseguirà e per questo ha disposto il dispiegamento di 2mila uomini nella banlieue di Parigi, in particolare nel dipartimento di Hauts-de-Seine, per prevenire nuove violenze. Alcuni media francesi rilanciano anche un conteggio indipendente dei decessi causati da interventi della polizia, aggiornato dal sito Basta!, secondo il quale “dal 2020 sono stati registrati il doppio dei decessi rispetto alla media osservata nel decennio precedente”, e soprattutto con armi da fuoco.

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Francia, tensioni e scontri tra residenti delle banlieue parigine e la polizia dopo l’uccisione di un 17enne da parte di un agente

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