Un atto di coraggio che, in realtà, per lui è stato del tutto spontaneo. Gabriele Lodetti, maturando al Plinio Seniore di Roma, membro della Rete degli Studenti Medi, racconta all’Ansa la sua decisione di utilizzare lo schwa all’esame di Stato. Il maturando ha inserito il simbolo inclusivo nel tema sottolineando che è stato un gesto del tutto naturale.

“Ho scelto la traccia C1 anche se le tracce non mi hanno entusiasmato per come erano poste. La C1 l’ho vista contraddittoria, un ministro dell’Istruzone che cita il precedente senza far capire bene cosa volesse intendere, fa riflettere. Comunque l’ho scelta perché è stata data poche volte la possibilità di parlare del tema della maturità all’interno della scuola”, ha spiegato in una video-intervista. L’uso, però, non è stato forzato: “Tra di noi è un linguaggio che è iniziato a essere di uso comune – racconta – Tutti noi abbiamo compreso l’importanza di usare negli interventi un plurale inclusivo e io stesso quando faccio interventi e parlo degli studenti non riesco a dire studenti senza dire studentesse”. Così “anche sul tema è nato in maniera spontanea”: “Nelle prime righe per non ripetere sempre ‘cittadini e cittadine’ ho usato lo schwa mettendo una nota sul tema che potesse spiegare il simbolo”.

Nella spiegazione non mi sono concentrato sul significato politico che poteva avere ma solo sull’uso grammaticale – aggiunge – La scelta quindi nasce dalla spontaneità dell’uso comune di questo linguaggio, poi al livello politico è ovvio che dietro ci sia una riflessione”. Le parole per Lodetti, infatti, “sono atti di identità”: “Ci autodefiniscono e definiscono noi come la collettività. Quindi serve una riflessione in un mondo dove le parole acquistano sempre più importanza singolarmente, dove i testi scritti sono sempre più brevi e gli slogan sono paroline messe là – conclude – Questo è veramente un piccolo gesto per provare a cambiare qualcosa”.

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