Il quotidiano Il Manifesto volta pagina. Il 25 giugno la direttrice Norma Rangeri aveva salutato i lettori con un editoriale in cui spiegava le ragioni del suo passo indietro e tracciava un bilancio dei 14 anni trascorsi alla guida di quello che continua a definirsi “quotidiano comunista”. Oggi la nomina di Andrea Fabozzi che prende il suo posto. L’assemblea dei soci della cooperativa, che riunisce sia il corpo giornalistico che i poligrafici, lo ha eletto al primo scrutinio. Nato a Napoli nel 1971, giornalista, inviato parlamentare, Fabozzi è al Manifesto dal 2001. È stato caporedattore, caposervizio della politica e più recentemente presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa. Domani su il Manifesto darà il suo saluto ai lettori e alle lettrici. La scelta del direttore per votazione è un unicum nel panorama editoriale. Al primo scrutinio è richiesta la maggioranza assoluta del corpo redazionale.

“Faccio i migliori auguri a chi prenderà il mio posto, assumendo una responsabilità che pesa. Con una raccomandazione/richiesta: il manifesto va maneggiato con cura, impegno, pazienza, dedizione e, in primo luogo, rispetto verso una incomparabile storia”, ha scritto due giorni fa Rangeri nel suo editoriale dal titolo “L’orgoglio di guidare il manifesto” . “Auguri al nuovo direttore de Il Manifesto Andrea Fabozzi che oggi ha ricevuto il testimone da Norma Rangeri. Giornalista attento e molto scrupoloso saprà dare linfa ad un giornale di cui c’è tanto bisogno per esprimere un punto di vista critico delle vicende italiane”. Lo afferma Luana Zanella, presidente del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

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