Il corteo per Alfredo Cospito costa sei misure cautelari, tra cui un divieto di dimora da Milano, due divieti di dimora con firma e tre obblighi di dimora nei comuni di residenza ad altrettanti esponenti di gruppi anarchici. I provvedimenti sono stati notificati stamani dagli agenti dalla Digos e si riferiscono alla manifestazione dell’11 febbraio a Milano in solidarietà allo sciopero della fame dell’esponente anarchico e contro il 41 bis. Lo rende noto il gruppo di ispirazione anarchica Galipettes dal proprio profilo Facebook aggiungendo: “Non basteranno queste misure per fermare le lotte. Sempre contro il 41 bis e per un mondo senza galere”.

La vicenda – Cospito, dopo alcuni mesi di sciopero della fame, poi sospeso, è stato traferito dal carcere di Opera a quello di Sassari. Il corteo dell’11 febbraio a Milano si era concluso cn il ferimento di sei poliziotti del Reparto Mobile: tre agenti hanno riportato ferite giudicate guaribili in 7-10 giorni. Undici manifestanti erano stati portati in questura e si erano verificati danneggiamenti di vetrine di negozi mentre le forze dell’ordine erano più volte intervenute per via del lancio di oggetti verso di loro. I manifestanti, secondo la Questura, erano oltre 400 ed erano giunti da più parti d’Italia. I sei provvedimenti emessi a carico degli anarchici riguardano due giovani di 28 e 26 anni: per loro è stato emesso divieto di dimora a Milano con obbligo di presentazione due volte alla settimana alla Polizia giudiziaria competente per territorio. Ci sono poi tre donne di 28, 29 e 31 anni che hanno avuto l’obbligo di dimora rispettivamente nei comuni di Novara, Olgiate Olona e Malnate, in provincia di Varese. A un cittadino svizzero di 31 anni è stato infine imposto il divieto di dimora a Milano con la proibizione di trattenersi a qualsiasi titolo in città.

Le accuse – Secondo il gip di Milano, Guido Salvini, gli indagati sono “estremamente decisi nel portare avanti i loro ideali con sistemi e modalità che, nella maggior parte dei casi, sfociano nell’illecito e che presentano come obiettivo principale quello di creare disordine e destabilizzare l’ordine pubblico”. Questo, sempre secondo il giudice che ha emesso i provvedimenti, è avvenuto “in modo significativo nel corso della manifestazione” dell’11 febbraio quando gli indagati, “insieme a un gruppo cospicuo di sodali, hanno utilizzato vere e proprie tecniche di guerriglia urbana per avanzare contro la forza pubblica e respingere il loro schieramento, provocando così disordini e finendo per ferire diversi agenti”. A proposito delle esigenze cautelari il gip sottolinea “come esista il concreto pericolo di reiterazione di reati da parte degli odierni indagati, collegati ad azioni di protesta nell’ambito del movimento anarchico e ad un modus operandi tipico che contraddistingue il loro agire e cioè quello di sostenere le proprie idee tramite una mobilitazione violenta”. Il giudice ricorda anche che la manifestazione a sostegno di Cospito “era stata regolarmente autorizzata in pieno centro a Milano un sabato pomeriggio e quindi non vi è stata alcuna compressione del diritto di manifestare e diffondere le loro idee. Le violenze – continua Salvini – sono state quindi assolutamente gratuite e prive di qualsiasi giustificazione e gli esercizi, le autovetture e i beni pubblici danneggiati e oggetto di atti di vandalismo nulla tra l’altro avevano a che fare con il tema oggetto della manifestazione”.

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