Dopo i 125 arresti effettuati ieri notte durante lo sgombero di un sit-in all’Università di Amsterdam, le proteste degli studenti pro-Palestina che chiedono il cessate il fuoco a Gaza e l’interruzione dei rapporti accademici con Israele si estendono in altre città d’Europa, da Madrid a Vienna, Losanna e Berlino.

Poco dopo mezzogiorno, martedì, un centinaio di manifestanti ha occupato la hall di un edificio dell’Università di Losanna, in Svizzera.

In Belgio, oltre 100 studenti occupano da lunedì l’università di Gand, in una protesta che unisce attivisti per il clima e per la Palestina e che nelle intenzioni dovrebbe fino a mercoledì. Circa 150 attivisti hanno occupato martedì un cortile della Libera Università di Berlino (Fu), con una ventina di tende piantate che sono durate lo spazio di qualche ora. Secondo le cronache, gli studenti avrebbero chiesto un’aula magna come luogo della manifestazione, ma la direzione d’ateneo non l’ha concessa. Gli attivisti allora avrebbero provato a entrare dentro la facoltà e le autorità accademiche hanno chiamato la polizia. Secondo un corrispondente del Welt, gli agenti hanno usato spray al peperoncino. Dopo lo sgombero sono state avviate indagini su 37 persone per sedizione e resistenza a pubblico ufficiale e le attività didattiche sono state parzialmente sospese.

Mobilitazioni sono in corso anche nelle famose università britanniche di Oxford e Cambridge. In Italia, il movimento filopalestinese ha piantato le prime tende all’Alma Mater di Bologna. Lunedì gli studenti dell’Università di Vienna hanno piantato le tende nel campus chiedendo all’ateneo di interrompere le relazioni con Israele e la fine del genocidio a Gaza.

A Parigi, attivisti e studenti hanno organizzato un die-in (un sit-in in cui i partecipanti si stendono a terra fingendosi morti) davanti all’ingresso della prestigiosa università di Sciences Po, che è stata occupata e sgomberata dalle forze dell’ordine francesi già due volte, l’ultima venerdì. In Spagna, è iniziato un accampamento di protesta all’università Complutense di Madrid. Gli universitari dei campus dei Paesi Baschi, convocati dal sindacato Ikasle Abertzaleak, si sono uniti alle protese del movimento #StudentsforGaza per “fermare il genocidio di Gaza”, unendosi ai colleghi di molti atenei spagnoli. La prima a mobilitarsi, una settimana fa, era stata la facoltà di filosofia dell’Università della Comunità Valenziana. Altre mobilitazioni si registrano in atenei di Barcellona, dove 50 studenti sono accampati da ieri nella Ub, Madrid (in sei atenei), Siviglia e Granada, in Andalusia e ad Alicante, in molti casi con le tende.

Sgombero violento ad Amsterdam – Lunedì notte la polizia ha sgomberato un accampamento di studenti pro Palestina nel campus di Roeterseiland dell’università di Amsterdam (UvA) e ha arrestato 125 persone. Immagini postate sui social media nella notte mostrano che gli agenti hanno usato usato manganelli e rimosso di peso gli studenti seduti, che lunedì pomeriggio avevano occupato una piccola parte del distaccamento di ateneo dove hanno sede le facoltà giuridiche ed economiche, con la richiesta alle autorità accademiche di rompere i legami con Israele. I manifestanti avevano anche chiuso due ponti e l’ingresso del campus vicino al Nieuwe Prinsengracht. Le autorità avevano chiesto più volte ai manifestanti di lasciare il luogo.

Prima dell’intervento della polizia, lunedì erano scoppiati tafferugli tra due gruppi rivali di attivisti. Secondo l’emittente local Nos, la polizia antisommossa ha iniziato a muoversi intorno alle 3 del mattino e il sito è stato sgomberato alle 4.30 del mattino. Le barricate sono state sfondate con una scavatrice. In serata, la polizia aveva dichiarato di essersi radunata sul posto in seguito a segnalazioni di disordini e all’impossibilità per i servizi di emergenza di accedere al sito. I filmati sui social hanno mostrato un gruppo di circa 10 uomini mascherati che hanno attaccato i manifestanti, colpendo alcuni con pezzi di legno e lanciando fuochi d’artificio. Secondo l’agenzia di stampa Anp, però, non è chiaro chi fossero queste persone e se facessero parte degli studenti, che alla fine li hanno cacciati.

Le foto scattate martedì mattina dal campus mostrano tende, striscioni e cibo, oltre a mucchi di ciottoli tirati su dalla strada. “L’intervento è stato necessario per ristabilire l’ordine. Vediamo i filmati sui social media. Comprendiamo che quelle immagini possano apparire come intense”, ha scritto la polizia in un comunicato su X, e spiegato che i manifestanti hanno usato violenza contro gli agenti. I media locali hanno ripreso alcuni giovani che sparavano fuochi d’artificio contro gli agenti, non ci sono notizie di feriti. Alcuni manifestanti sono già stati rilasciati.

Rispondendo a un’esplicita richiesta degli studenti, l’UvA ha dichiarato di aver gestito scambi di studenti con l’Università di Tel Aviv, l’Università Ebraica di Gerusalemme e l’Università Ben Gurion e che al momento non sono in corso scambi a causa della situazione internazionale. Inoltre, l’università ha dichiarato di lavorare a otto progetti di ricerca europei che coinvolgono anche ricercatori o aziende israeliane.

Negli Stati Uniti arresti a San Diego – Mentre la Columbia University di New York ha comunicato di aver cancellato la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea del 15 maggio di concerto con i leader studenteschi, all’alba di martedì la polizia ha sgomberato un altro accampamento per Gaza all’università di San Diego, California. Nell’operazione sono state arrestate 64 persone, tra cui 24 non studenti. L’ateneo ha fatto sapere che gli iscritti arrestati sono stati sospesi. All‘Ucla di Los Angeles, teatro nei giorni scorsi di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, le lezioni sono state spostate online a causa di un ritorno delle proteste. Alcune violenze sono scoppiate tra forze dell’ordine e manifestanti quando i fermati sono stati caricati e portati via sui mezzi delle forze dell’ordine.

Al Massachusetts Institute of Technology (MIT) i manifestanti pro palestinesi hanno piantato di nuovo le loro tende nel campus, dopo essere stati allontanati lunedì. È stato occupato anche un edificio della Rhode Island School of Design, mentre l’Università del Mississippi ha avviato un indagine a carico di almeno uno studente a seguito degli scontri provocati da un gruppo di contro-manifestanti bianchi giovedì scorso nel campus.

Protesta bloccata al Met Gala – Al grido di “Rafah, Gaza”, ieri a New York alcune decine di manifestanti hanno provato interrompere il Met Gala di New York, tradizionale sfilata di moda che riunisce star e celebrities americane nella Grande Mela. La polizia li ha bloccati prima che potessero rappresentare un problema per l’evento deviando la protesta attraverso l’Upper East Side.

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