20 aprile. Carlo Bartoli, presidente Ordine nazionale dei giornalisti: “una vignetta in cui il diritto di satira cede il posto a un contenuto sessista e disgustoso”. Paolo Tripoldi, presidente del sindacato dei giornalisti Stampa Romana: “Coinvolgere la moglie di un ministro con battute sessiste […] lede i principi deontologici giornalistici ai quali la nostra professione deve sempre far riferimento”.

20 giugno. Consiglio di disciplina Ordine dei Giornalisti: “il fatto era reale, la frase del ministro sulla natalità aveva suscitato interesse (…) I tratti e le parole usate non erano offensivi e insultanti (…) essendo in discussione il tema della natalità, la rappresentazione da parte del vignettista di un letto matrimoniale in casa Lollobrigida aveva una sua connessione con il tema in oggetto […] Natangelo, con la sua matita satirica, ha esercitato il proprio diritto di critica senza superare i limiti […]. Pertanto propone che il Natangelo sia prosciolto dall’accusa ipotizzata dal presidente dell’ordine di aver violato le norme deontologiche […] Per questi motivi il collegio archivia l’esposto presentato con votazione all’unanimità”.

Grazie all’avvocata Caterina Malavenda e all’avvocata Angela De Rosa per avermi difeso e sostenuto. Grazie a Il Fatto Quotidiano per avermi dato voce, difeso e supportato. E grazie a tutti voi che mi leggete e sostenete ogni giorno: noi questa storia della satira l’avevamo già chiara. Ora andiamo avanti e, come diceva quello, “ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare, e a culo tutto il resto”.

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