La maggioranza ha disertato la commissione Esteri della Camera e, in assenza dei deputati del centrodestra è stato approvato – con il solo voto favorevole di Pd, Italia viva/Azione e +Europa – il testo base del disegno di legge di ratifica del Mes. Astenuti il Movimento 5 stelle e Avs. Tutto questo nonostante mercoledì un parere del ministero dell’Economia e delle finanze guidato da Giorgetti aveva promosso la ratifica del trattato non vedendo “rischi o effetti diretti” per la sicurezza finanziaria nazionale. Alla riunione era assente anche il governo, come riferiscono i deputati delle opposizioni presenti alla seduta. Durante le sedute delle commissioni è, infatti, prevista la presenza di un rappresentante del governo per esprimere il parere dell’esecutivo sulle proposte legislative.

“La maggioranza è talmente divisa che oggi ha disertato il voto sul Mes alla Camera”, ha scritto la segretaria dem Elly Schlein su Twitter. “Non si è mai visto. E ieri è andata sotto al Senato sul Dl Lavoro. Un governo fantasma che non sta in piedi, fa perdere credibilità all’Italia e continua a non dare risposte a chi è in difficoltà”. Intanto fonti europee hanno fatto sapere che seguono il dibattito in corso in Italia sul Mes “con attenzione”. Le stesse fonti ricordano che all’ultimo Eurogruppo a Lussemburgo c’è stato uno scambio con il governo italiano e i membri dell’Eurozona sugli ultimi passi da compiere affinché la riforma possa entrare in vigore a fine anno. In serata è intervenuto anche Giuseppe Conte: “La maggioranza è allo sbando. Ieri in Senato sono mancati sul Dl lavoro, oggi alla Camera per quanto riguarda il disegno di ratifica del Mes. Ditemi voi se è normale che una maggioranza non si presenti per appuntamenti così importanti. Questa mancata partecipazione in commissione Esteri per quanto riguarda il Mes è accompagnata da delle dichiarazioni allucinanti: non sanno che pesci prendere e cosa vogliono dire all’Europa. Questa è una maggioranza che sta al governo, devono assumersi le loro responsabilità”.

Continua pertanto l’imbarazzo della maggioranza e non è chiara la strategia del governo italiano sulla ratifica della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità. L’Italia, intanto, continua a essere l’unico dei 20 Paesi dell’Eurozona a non aver ancora ratificato la riforma nonostante la pressione internazionale sull’Esecutivo di Giorgia Meloni, che non indietreggia. Il testo va ora all’esame della commissione Bilancio per il parere per poi tornare nei prossimi giorni all’esame della commissione Esteri dove sarà votato il mandato al relatore. Successivamente il ddl approderà in Aula alla Camera: la data fissata è quella del 30 giugno.

“Nuova puntata della maggioranza sul Mes. Assenti ingiustificati e senza parere del governo. Ora il testo base andrà in aula, ma la questione non cambia: non sanno cosa fare. Siamo in Parlamento, ma loro continuano oltre ogni decenza”, ha commentato il capogruppo Pd in commissione Esteri, Enzo Amendola, subito dopo il voto del testo base. “Non c’è materia che non abbia visto Giorgia Meloni ribaltare la posizione di partenza. Soltanto sul Mes, la premier mantiene lo spirito sovranista d’un tempo”, scrive sui propri canali social Davide Faraone, deputato di Azione-Italia viva. “Non rimpiango sicuramente il sovranismo della Meloni ma questa nuova versione di sovranismo straccione, disponibile a mettere in gioco la credibilità del nostro Paese, il futuro delle nuove generazioni, pur di ottenere un vantaggio immediato da scambiarsi in campagna elettorale, preoccupa parecchio”, conclude Faraone. “L’assenza della maggioranza e del Governo è un segno di pavidità e irresponsabilità che danneggia l’Italia”, incalza su Twitter il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.

Dai partiti di destra pochi commenti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, rispondendo a LaPresse alla domanda sull’assenza del centrodestra in commissione a Montecitorio ha detto: “Hanno adottato il testo base, no? Il regolamento è rispettato. Il centrodestra era assente? Ce ne faremo una ragione“. Su richiesta dei giornalisti, al termine dell’assemblea dei gruppi azzurri alla Camera, è arrivato anche il commento di Antonio Tajani: “Noi di Forza Italia abbiamo delle riserve non sul Mes in quanto tale, ma sul regolamento del Mes, che è un regolamento che non pone alcun controllo al fondo”, ha commentato il coordinatore di Fi: “Rischiamo – ha aggiunto – che gli Stati più grandi decidano di fatto la strategia, mentre noi chiedevamo da sempre un controllo del parlamento europeo e della commissione europea, come avviene per la Bce”. Nei prossimi giorni sarà chiara la strategia delle forze di governo. “Ora il testo di ratifica arriva in aula, lì sarà impossibile continuare a nascondere la loro inadeguatezza”, taglia corto la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga.

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