“La strage di migranti avvenuta al largo del Peloponneso pesa sul senso di responsabilità e umanità dell’intera Europa e delle sue Istituzioni. Quelle centinaia di vittime, l’orrore della fine di quei bambini non possono e non devono essere dimenticati“: a parlare dopo la tragedia del peschereccio naufragato mercoledì scorso è Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia).

“Chiediamo per questo – prosegue Pagliarulo – che il Parlamento dell’Ue deliberi, con procedura d’urgenza, una giornata di lutto europeo e auspichiamo che la Presidenza del consiglio italiano sostenga con tempestività e determinazione questa proposta”.

A fargli eco anche Brando Benifei, capodelegazione PD al Parlamento Europeo, che sul suo profilo Facebook ha manifestato il suo sostegno all’iniziativa proposta da Pagliarulo: “Insieme a Pierfrancesco Majorino esprimo il pieno appoggio alla proposta dell’ANPI per una ‘giornata di lutto europeo”‘ per ricordare le vittime della strage del Peloponneso. Centinaia di donne, uomini, bambini morti nel Mediterraneo, una tragedia rispetto a cui troppi si sono voltati dall’altra parte. Servono canali d’accesso legali, una missione europea di soccorso e l’abbandono delle politiche di esternalizzazione delle frontiere che portano purtroppo fino ai famigerati ‘lager’ libici. Possiamo e dobbiamo voltare pagina”.

A condividere la proposta, come riportato da Benifei, anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo PD in Regione Lombardia: “Venga proclamata immediatamente dalle diverse istituzioni una ‘giornata di lutto europeo’ per ricordare le vittime della strage del Peloponneso. Centinaia di donne, uomini, bambini morti nel Mediterraneo, un grido di dolore rispetto a cui troppi si sono voltati dall’altra parte. E si sia conseguenti sul piano delle scelte politiche: servono canali d’accesso legali, una missione europea di soccorso e la cancellazione dei campi di concentramento libici”, ha scritto Majorino in un post sulla sua pagina Facebook.

Nella tragedia del peschereccio naufragato mercoledì al largo della penisola del Peloponneso sono annegati centinaia di migranti: adesso le indagini sono incentrate sui presunti scafisti sopravvissuti, tutti egiziani di età compresa fra i 20 e i 40 anni, indicati come membri dell’equipaggio da altri sopravvissuti. I trafficanti sono accusati di omicidio colposo, traffico di esseri umani e partecipazione ad una organizzazione criminale, una struttura che ha organizzato 18 passaggi pericolosi dalla costa libica all’Italia negli ultimi mesi.

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