Non erano bastati lo scontro violentissimo a 110 km/h e le auto distrutte solo per una challenge su Youtube. Nei minuti seguenti all’incidente di tra Acilia e Casal Palocco, sulle strade di Roma, che ha coinvolto la Lamborghini Urus con a bordo lo youtuber Matteo Di Pietro e la Smart guidata da una donna con i suoi due bambini di 5 e 3 anni, con il primo che ha perso la vita, i cinque giovani a bordo del Suv hanno continuato a fare video e a ridere. A raccontarlo sono alcuni testimoni arrivati sul posto mentre la Polizia Stradale stava già svolgendo i primi rilievi sullo scontro frontale tra le due auto: “Ridevano, senza ritegno. Ridevano e filmavano le auto distrutte”.

Al Corriere parla Alessandro Milano, padre di un compagno di scuola della vittima, che fino a un’ora prima stava festeggiando la fine della scuola insieme a tutti i compagni di classe. “Un momento ero a tavola a guardare Manuel che mangiava e poco dopo ho visto l’auto della mamma distrutta”, racconta l’uomo prima di ripercorrere gli attimi successivi allo scontro: “La vergogna più grande è che mercoledì il ragazzo alla guida del Suv (risultato poi positivo ai cannabinoidi e adesso indagato per omicidio stradale, ndr) è stato qui, sul luogo dello schianto, per quattro ore e non ha versato una lacrima. Non ho visto nessuno disperato, né lui né i suoi amici. Erano tutti sereni, perfino strafottenti. Pensavano ai follower. Hanno avuto una reazione davvero schifosa. Sorridevano, hanno iniziato a fare video. Quando un altro genitore ha visto quello che stavano facendo gli ha fatto notare che c’era un bambino che stava morendo in ospedale. Non hanno avuto alcuna reazione nemmeno in quel momento e lì è scattato il parapiglia. Solo che poi alla fine il padre è stato addirittura denunciato per aggressione“.

Dalle immagini girate dai ragazzi si vede infatti il marito della donna alla guida e padre della vittima e il nonno che con altri adulti affrontano i ragazzi scesi dal Suv. In un angolo, defilato, con la maglia con il simbolo dei ‘Theborderline‘ e con un telefonino rosso in mano, c’è proprio uno degli youtuber, Vito Lojacono, 23 anni. Un altro occupante della vettura investitrice viene invece tenuto fermo da una poliziotta.

Di Pietro intanto rischia l’arresto in quanto positivo al test antidroga, ma la stessa decisione potrebbe essere presa nei confronti dei suoi quattro amici con i quali si trovava sulla Lamborghini. Potrebbero averlo istigato ad aumentare la velocità nella challenge da postare su Youtube. La risposta a quest’ultimo elemento da accertare potrebbe trovarsi proprio negli smartphone dei giovani sequestrati dalle forze dell’ordine.

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