Truccavano o volevano truccare i concorsi per entrare nelle forze armate o in polizia in cambio di denaro. Con questa accusa il tribunale di Foggia ha disposto diverse misure cautelari nei confronti di dipendenti dell’Aeronautica militare. In carcere sono finiti i due sottufficiali Aldo Caurio, 48 anni, e Gennaro Sorgente di 55, in servizio al 32esimo Stormo di Amendola, vicino a Manfredonia. Nei confronti di Caurio e Sorgente il giudice ha deciso anche un sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, del valore di oltre mezzo milione di euro. Ai domiciliari è finito invece un terzo sottufficiale, Arturo Salza, residente a Roma, mentre per un ufficiale ed un altro sottufficiale è stata disposta la sospensione per quattro mesi dai pubblici uffici. Sottoposto infine all’obbligo di dimora un dipendente del ministero della Pubblica istruzione. L’operazione è stata condotta da un raggruppamento speciale dei carabinieri operante nelle province di Foggia, Napoli, Roma, Taranto e Benevento.

Tutti sono accusati a vario titolo di traffico di influenze illecite, corruzione, falso e sostituzione di persona. L’accusa sostiene che i due sottufficiali sarebbero riusciti a fornire alcune prove concorsuali in anticipo e a influenzare le votazioni di alcuni esami utilizzando “i propri contatti ed in cambio di utilità, sfruttando e vantando relazioni esistenti o asserite con pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio addetti al reclutamento, in cambio di denaro“. L’indagine, partita nel 2021, vede coinvolte anche genitori e familiari di alcuni candidati ai concorsi, un sottufficiale della Guardia di finanza e un sottufficiale dell’Aeronautica militare in congedo. Dalle indagini è emerso il ruolo di due sottufficiali che, secondo l’accusa, “seguivano i concorsi degli aspiranti sin dalle prime battute e ne curavano anche la preparazione, con lezioni tese alla preparazione con altrettante simulazioni, attinenti prove concorsuali e colloqui di psicologia, ritenuti fondamentali per il superamento del concorso svolte nell’abitazione di uno degli arrestati”. Nel novembre 2022 le perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici di alcuni indagati avevano portato al sequestro di 215mila euro in contanti e di alcuni orologi di valore.

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