Non vogliamo un Berlusconi nella vita politica britannica”. Mentre in Italia siamo ancora reduci dai funerali di Silvio Berlusconi, glorificato su tutte le televisioni nazionali, in Gran Bretagna il veterano del giornalismo Max Hastings, in diretta sulla tv di stato Bbc, usa il suo nome per descrivere un modello da evitare, se il fine è promuovere valori di democrazia e verità in politica. A smuovere la coscienza politica dei britannici è il rapporto shock su Boris Johnson, ex primo ministro e ora anche ex deputato, dopo che l’inchiesta indipendente della commissione parlamentare (Privileges Committee) ha emesso il verdetto della vergogna: l’ex premier ha mentito alla Camera dei Comuni sapendo di mentire in merito al party-gate, ha provato ad intimorire la commissione e ha mostrato anche una “finta ingenuità” nel coprire i festini alcolici in lockdown, difendendoli come “incontri di lavoro“, a cui avevano partecipato però anche la moglie Carrie e la designer del loro appartamento a Downing Street.

Nelle 108 pagine di conclusioni il Privileges Commitee definisce un reato senza precedenti mentire al proprio Parlamento e così l’opinione pubblica in Gran Bretagna sembra ora voler staccare la presa sulla vita politica di Johnson, segnando una morte elettorale che pare sempre più irreversibile. “E’ un rapporto devastante che sembra non solo criticare Boris Johnson ma volerlo seppellire – dice Hastings – questa è la conseguenza della sua condotta nel corso di molti anni ed era inevitabile che cercasse di usare quella che chiamiamo ‘Difesa Trump’ o ‘Difesa Berlusconi’ ovvero presentarsi come la vittima di tutto questo (un complotto ideato per colpirlo, ndr). Adesso penso sia arrivato il momento della verità per il partito conservatore e per il popolo britannico: nella nostra politica vogliamo seguire la strada di Trump e di Berlusconi, in un’era caratterizzata dalla cultura delle celebrità in cui Boris Johnson ha una personalità molto più dirompente dei suoi rivali e nemici alla Camera dei Comuni e pensa di avere il diritto per fare le proprie regole? Questa è la storia professionale di Boris Johnson che avevo assunto come giornalista al Daily Telegraph perchè era brillante ma è sempre stato anche un grande intrattenitore con scarsa propensione a dire la verità” racconta il veterano dei media britannici concludendo. “Dobbiamo ripristinare la verità in politica – conclude Hastings – E’ vitale per una democrazia rigettare la ‘scuola di vita’ di Trump e Berlusconi“.

I media britannici hanno scelto di dare un tributo a Silvio Berlusconi battendo breaking news sulla sua morte, senza però eliminare dalla loro copertura parole come scandalo, bunga bunga, corruzione, sciovinismo o arroganza, vedasi il Guardian – noto giornale di sinistra -, ma anche il Times che lo ha definito da subito “Scandalous celebrity PM” , il primo ministro celebrità dello scandalo.

Resta da capire come l’esemplare verdetto della Commissione Parlamentare su Johnson possa smuovere le stanze della politica in Gran Bretagna dove i conservatori si presenteranno agli elettori dopo 12 anni al governo e un record di scandali, ma anche alle prossime elezioni negli Stati Uniti, per non parlare dell’Italia in un momento di tumulto e incertezza partitica all’alba della Seconda Repubblica.

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