Cara Giorgia, a mio avviso, hai superato benone la prima fase del tuo nuovo super-incarico affidatoti dal Capo dello Stato, ma qualcuno dice che è soprattutto per la completa assenza di “mordente” del tuo principale “competitor”, ovvero il neo-segretario Pd Elly Schlein, che per complicarsi ancor più la vita nel suo esordio alla guida dell’opposizione istituzionale ha ceduto alle lusinghe dell’alta moda (e alle trappole della vanagloria firmata Vogue). Facile dire che hai avuto gioco facile, ma non sarà così per sempre perché già dal prossimo autunno-inverno il “vento”, che soffierà dalle classi sociali più penalizzate da questa fase di “riposizionamento” politico, si alzerà con collera raddoppiata dalla deprimente attesa.

L’addio di Berlusconi a questa “valle di lacrime” sposta molte cose all’interno della maggioranza di governo, e tu, Meloni, (che come furbizia puoi competere ad armi pari con Renzi) saprai approfittarne, ma ciò ridurrà drasticamente i tempi del tuo scontro diretto proprio con Salvini, poiché Forza Italia non ha nessun vero erede (sul piano personale è stato così con Berlinguer, sarà così con Berlusconi).

Tra le “star” politiche attuali la prima a pagare sarà indubbiamente la Schlein. Certo, il suo sorriso allegro “buca lo schermo”, come si dice di quelli che in televisione appaiono subito allegri e simpatici, e può bastare persino a vincere le Primarie del partito, ma chi non si accontenta degli aspetti esteriori (come ha subito messo in chiaro il direttore Travaglio nel suo editoriale “La storia si vendica”), vuole vedere concretamente quello che uno (o una) in quella difficile posizione sa fare.

Tutto al contrario quindi di quello che invece, se vuole, sa fare davvero la Meloni, che dopo le taglienti staffilate politiche dai palchi di piazze gremite di futuri elettori, ha fatto seguire decisioni politiche di altissimo livello (incluso temerari accordi politici coi suoi espertissimi alleati di coalizione) fino ad ottenere dal Capo dello Stato nientemeno che l’incarico di ricoprire il massimo livello del potere esecutivo, prima donna in Italia ad ottenere quell’importantissimo incarico.

Cara Giorgia, comincerò quindi proprio da quel “pizzo di Stato” che, hai spiegato, vuol dire solo che serve a poco tormentare i piccoli commercianti per pochi euro recuperabili, mentre svaniscono montagne di euro negli tsunami elusivi delle grandi “multinazionali”, alle quali vengono accordate quote di tassazione ridicole. Su questo punto perciò dovresti stare molto più attenta a quello che dici perché anche tu, adesso (da quando porti le insegne da “premier”), taglieggi tanti malcapitati. Per esempio, coi “pizzi legislativi”, che tu hai ereditato da altri, ma che finora non hai mai detto di voler cambiare.

Ci sono infatti in Italia milioni di pensionati, o lavoratori, che nella stessa Europa sono trattati fiscalmente meglio che in Italia (persino la tv di Stato ne parla convincendo molti ad andarsene dal suolo natio). Ho già scritto nel mio articolo precedente che non può esser definita democrazia questa tirannia contributiva che toglie ai poveri con tasse sproporzionate per concedere sempre di più a ricchi e benestanti. Come si fa, dico io, ad avere la faccia di assegnare ad una donna che ha raggiunto a fatica il minimo contributivo dei 20 anni di lavoro e di versamento dei contributi volontari (poiché se uno si ferma a 19 perde tutto!) una “pensione” di 120 euro al mese? Non basterebbe nemmeno a pagare la “mensa dei poveri” quella pensione!

Eppure i nostri padroni legislatori hanno anche il coraggio di chiamarla “previdenza” questa infamia. Non è “Pizzo” anche questo? Adesso governa la “destra”, ma chi, in questa alleanza, vuole davvero ‘sta feccia legislativa?

Il mitico Berlusconi che col suo “Popolo delle Libertà” prometteva sempre tante mirabilie ma poi, quando ci riusciva, le faceva sempre pagare ai poveretti (incluso le sue tasse ereditarie, che i suoi fortunati eredi non pagheranno)? O il granitico e sgrammaticato Bossi, più volte al governo della sua “Roma Ladrona”? O tu, ora, coi tuoi “Fratelli”? Quale aggettivo vuoi aggiungere al tuo governo se tratti i costituenti (gli elettori) in questo modo per tutta la legislatura?

Per ora, dopo quasi un anno, non è cambiato ancora nulla. Ai precedenti legislatori sono bastati 4 anni e 9 mesi per garantirsi una pensione di diverse migliaia di euro al mese. I costituenti, invece, valgono solo 120 euro al mese dopo vent’anni pieni di lavoro e contributi versati. E che dire dei lavoratori salariati ai quali vengono trattenute le tasse ancor prima di vedere i loro soldi, è’ davvero accettabile questo trattamento fiscale? Non dovrebbero essere tutti i cittadini uguali di fronte alla legge? Può essere chiamato “eguaglianza” questo sistema fiscale e previdenziale che taglieggia pensionati e salariati ma patteggia con tutti gli altri?

Cara Giorgia, davvero vuoi cambiare la democrazia in “presidenziale” lasciando tutti i pensionati e salariati al livello di cittadini di serie “B”? Presto o tardi dovrai venire a chiedercelo quel voto!

I nuovi Re di Roma

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