Per ora si racchiudono in tre denunce a piede libero per porto d’armi i provvedimenti presi in seguito al tentativo di dirottamento di una nave cargo turca, la Galata Seaways, da parte di un gruppo di 15 migranti. Una situazione che ha richiesto l’intervento delle forze speciali della Brigata Marina San Marco, insieme agli uomini del Comsubin, per riprendere il controllo della nave che si trovava nelle acque vicino all’isola di Ischia. L’operazione per portare il cargo in rada a Napoli si è conclusa solo nella tarda serata di ieri, con il post su Twitter del ministro della Difesa, Guido Crosetto: “I dirottatori della nave sono stati catturati. Tutto è finito bene”. Lo stesso Crosetto aveva pubblicamente annunciato l’invio delle forse speciali durante la sua intervista nel corso del ‘Forum in masseria’. Per ora, quindi, non viene contestato ai migranti il dirottamento: in Procura l’ipotesi rimane in piedi e sarà valutata nei prossimi giorni dal sostituto procuratore Enrica Parascandolo.

Le 15 persone fermate a bordo della nave sono state portate e ascoltate in Questura a Napoli: si tratta di 13 uomini e 2 donne, individuati dalla Squadra mobile di Napoli e dai finanzieri del Gico e del Reparto operativo aeronavale di Napoli, saliti a bordo della nave dopo che questa era stata scortata in rada davanti a Castel dell’Ovo. La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per impossessamento di nave, affidando a Polizia e Finanza i primi accertamenti giudiziari. Ascoltato in Questura anche il comandante della nave Galata Seaways per chiarire la dinamica dell’accaduto e le modalità con le quali sarebbe avvenuto il tentativo, da parte dei migranti nascosti sulla nave, di prendere il controllo dell’imbarcazione.

La polizia giudiziaria – Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e Roan della Guardia di finanza e Squadra Mobile di Napoli – nel frattempo ha denunciato a piede libero tre dei 15 immigrati che erano a bordo della nave turca per porto d’armi. I due coltelli e il taglierino trovati sono stati sequestrati. Nei confronti del gruppo di migranti – che hanno detto di essere siriani, iracheni e afghani – verranno applicate le procedure ordinarie previste e saranno accompagnati in un centro di accoglienza. Quattro di loro sono stati portati in ospedale: sono una donna incinta, un’altra con condizioni generali scadenti, un uomo con sospetta frattura di una caviglia ed uno con ipotermia severa. Dopo i primi accertamenti, sono stati ricoverati nelle branche specialistiche di ostetricia, ortopedia e medicina.

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