La pista da bob per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, considerata un’opera “indifferibile”, è allo stesso tempo un pozzo senza fondo e una fonte di continue sorprese. L’ultima, che incrementa di una quarantina di milioni di euro le cifre ufficiali, è il frutto delle decisioni prese a Roma dalla cabina di regia e sintetizzate negli allegati che contengono il quadro completo di quanto spenderanno le finanze pubbliche italiane in relazione all’evento sportivo. La Regione Veneto ha pubblicato sul proprio Bollettino Ufficiale tutti i numeri, che dovranno ora essere recepiti da un decreto della presidenza del consiglio dei ministri, passaggio necessario per l’approvazione e quindi per l’avvio delle procedure di gara. Per quanto riguarda il bob a Cortina, l’avvio della gara era atteso per il 5 giugno, quindi è già slittato, anche se il bando è pronto.

In totale è di 124 milioni e 769mila euro la “copertura finanziaria” per l’adeguamento della pista “Eugenio Monti” “ai fini “dell’ottenimento delle omologazioni per ospitare le competizioni internazionali per le discipline bob, parabob, slittino e skeleton”. Dopo che da due anni si inseguono i balletti di cifre, dal cilindro di Infrastrutture Milano Cortina, che ha come commissario straordinario Luigi Valerio Sant’Andrea, esce una quantificazione inattesa. A fine febbraio lo stesso Sant’Andrea aveva dichiarato, dopo una cabina di regia che si era tenuta a Venezia, che “la pista in sé e per sé ha un costo di 61 milioni di euro per la parte lavori, con interventi sulla riqualifica di aree contermini si arriva a 85 milioni”. Quest’ultima sembrava dover essere la cifra finale per il costo dell’opera.

Invece la sorpresa è nel nuovo totale che comprende tutta una serie di costi che sono collegati alla realizzazione di un’opera (ad esempio la progettazione, nelle diverse fasi preliminare, definitiva, esecutiva). Come si arriva ai quasi 125 milioni di euro? La pista da bob è divisa in tre lotti. Il primo riguarda la demolizione totale (a parte qualche cimelio) della vecchia “Eugenio Monti”, uno strip out dal costo di 3 milioni 812mila euro. Il secondo lotto è quello più sostanzioso: 118 milioni 424mila euro per la nuova pista e le aree contermini, con un percorso di valorizzazione “delle qualità identitarie” della vecchia pista. Infine, il terzo lotto prevede il recupero di edifici e manufatti della vecchia pista, con uno spazio museale: il costo è di 2 milioni 533mila euro.

Nel progetto di candidatura, nel 2019, il costo lavori era indicato in 41,7 milioni, quello totale in 46,5 milioni di euro. Nel settembre 2021 il progetto di fattibilità delle alternative aveva indicato “l’importo dell’opera” totale in 60,7 milioni di euro: 38 milioni per i soli lavori, 22,7 milioni per spese tecniche, progettazione, direzione lavori, amministrazione, imprevisti, Iva. Nel progetto di fattibilità tecnico-economica dell’aprile 2022, quando si profilavano i rincari di materie prime ed energia dovuti alla guerra, ecco il balzo ad 85 milioni, con la previsione di 22 milioni in eccesso, in quel momento addebitati a una legge regionale del Veneto.

A inizio 2023 il governatore Luca Zaia, dopo le assicurazioni ricevute da Roma, si era lasciato scappare la conferma di un conto piuttosto salato: “È lo Stato a sostenere la spesa di 100 o forse anche 120 milioni”. Neppure un mese dopo sono arrivate le dichiarazioni di Sant’Andrea che con il riferimento sibillino al “costo lavori” da 61 milioni e agli ulteriori interventi “in aree contermini” aveva fatto credere che il totalizzatore si sarebbe fermato a 85 milioni. La stessa cifra è stata confermata il 5 maggio 2023 in un’intervista a ilfattoquotidiano.it da Andrea Varnier, amministratore delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026: “Io mi affido a quello che dice Simico (Infrastrutture Milano-Cortina, ndr), la pista costerà 85 milioni di euro”.

Se i numeri non mentono, dall’ultima cabina di regia è uscita una cifra che supera di una quindicina di milioni di euro perfino il costo della pista per le Olimpiadi invernali del 2006 a Torino, fissata in 110 milioni di euro. Dopo pochi anni l’impianto è stato chiuso tutto, perché troppo costoso. Simico e Fondazione danno una spiegazione del soufflè contabile. Gli 85 milioni indicati da Sant’Andrea sono limitati al solo appalto, che però non esaurisce il costo dell’opera. Gli altri milioni vengono indicati come costi aggiuntivi (ad esempio la progettazione che è stata molto laboriosa e rivista più volte) che riguardano qualsiasi opera. In ogni caso ciò che l’amministrazione dello Stato dovrà prevedere sono i 124 milioni (abbondanti) di euro a cui attingerà grazie alla legge 234/2021, al D.L. 121/2021, al D.L. 73/2021, al DPCM 21 gennaio 2022 e alla legge di bilancio 197/2022. È quest’ultima che assorbe il finanziamento più cospicuo pari a 49 milioni di euro, comprensivi dei 22 milioni inizialmente attribuiti alla Regione Veneto. Il Comune di Cortina e la Provincia di Belluno metteranno ciascuno 470mila euro.

Società Infrastrutture Milano-Cortina conferma che dopo l’approvazione del decreto del consiglio dei ministri verrà pubblicato il bando di gara per il solo affidamento dei lavori della pista da bob, identico all’”avviso di preinformazione” datato 21 aprile 2023. Il valore stimato è di 81 milioni 606mila euro (che non comprende lo strip out e le voci aggiuntive), la durata dell’appalto è di 28 mesi, la messa a disposizione della pista dovrà avvenire entro novembre 2024 per consentire i test event per l’omologazione da parte delle Federazioni Internazionali. In ogni caso l’opera dovrà essere messa in esercizio entro il 15 novembre 2025.

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