L’elettrificazione è un tema assai complesso per ogni Casa automobilistica, non tanto dal punto di vista “filosofico” ma da quello pratico, visto che organizzare un modello industriale partendo quasi dal nulla è una sfida per tutti i brand. Per qualcuno, tuttavia, diventa ancora più dura, come per esempio nel caso di Abarth che ha sempre avuto nel motore termico uno dei fondamenti stessi della sua storia. L’azienda fondata dall’austriaco Karl Abarth, infatti, nacque nel 1949 elaborando auto già esistenti e migliorandone le prestazioni.

Così, quando lo Scorpione ha svelato la sua interpretazione della 500e, non sono mancate le polemiche, che però si basavano tutte sulle parole e non sui fatti. Dunque è con grande curiosità che siamo andati nel Centro prove Stellantis di Balocco, dove vengono messe a punto le vetture dai tempi del Gruppo Fiat, per provare la nuova Abarth 500e sia nelle strade di tutti i giorni che in pista. La dirigenza Abarth, peraltro, è così convinta della validità di questa elettrica, da avere messo a disposizione alcuni esemplari della 695 da 180 cavalli per una prova comparativa.

Partiamo da quest’ultima per dire che gli ultras del termico seguiteranno senza dubbio a preferirla, sebbene sia un’auto anziana e dunque con limiti, che si dimenticano quasi del tutto quando il turbo inizia a soffiare. Da questo punto di vista, l’elettrica è su un altro pianeta, partendo dall’ottima posizione di guida e proseguendo con le qualità del telaio, gli equipaggiamenti e le finiture interne. Non c’è da stupirsi, perché questa Abarth a elettroni è una evoluzione della Fiat 500e, che già aveva alzato di molto il livello quanto a qualità complessiva, sia reale che percepita.

Le modifiche con cui la 500e guadagna gli scorpioni sulla carrozzeria riguardano tutti i reparti dell’auto, ma i componenti fondmentali sono gli stessi: la batteria da 42 kWh che accetta 85 kW di potenza massima di ricarica in corrente continua e 11 kW in alternata, alimenta il motore elettrico la cui potenza è cresciuta da 118 a 155 CV, mentre la coppia è passata da 220 a 235 Nm; infine è stato accorciato il rapporto finale per avere più brio.

Come siano stati ottenuti questi 37 cavalli in più lo spiega direttamente Maurizio Salvia, A-segment BEV Propulsion System Chef Engineer di Stellantis: “Il motore elettrico ha un regime di rotazione maggiore di 1.000 giri rispetto a quello delle 500e e questo è possibile grazie alla riduzione degli attriti interni. Il rapporto finale è più corto per migliorare la spinta e la perdita di velocità massima viene compensata proprio dai 1.000 giri in più”.

Il risultato è che per scattare da 0 a 100 km/h bastano 7 secondi e questa prestazione resta quasi costante fino al 50% di batteria (la perdita è solo del 5%). La velocità massima si ferma a 155 km/h, un limite condiviso con moltissime elettriche, che se spinte oltre si scaricherebbero in brevissimo tempo. Cioè che i numeri non spiegano è la brillantezza di questa Abarth, che scatta non appena si sfiora il pedale destro e ha pure un buon allungo, seppure inferiore a quello della 695. Tra le curve, invece, si apprezzano molto le carreggiate larghe e la distribuzione dei pesi poco sbilanciata sull’anteriore (57:43) ma anche uno sterzo sensibile e un avantreno preciso, che resiste molto al sottosterzo.

Chi ama le strade di montagna avrà di che divertirsi (l’elettrico non soffre l’altitudine) ma sarà soddisfatto anche chi preferisce sgusciare in città. In pista la Abarth 500e non se la cava affatto male, anche se nelle curve strette è difficile scaricare a terra tutta la coppia. Si può pure ascoltare la colonna sonora del Sound Generator, che riproduce il ruggito dello scarico Record Monza. Le dotazioni di serie sono piuttosto complete, ci sono tre allestimenti e la versione cabrio non richiede sovraprezzo. Considerato che il listino parte da 37.950 euro, l’autonomia di soli 265 km (55 in meno della 500e Fiat, ma la piattaforma non consente di aumentare i moduli) è appena sufficiente, anche se non cambia in tutte le tre modalità di guida, ma la fisica non è un’opinione e gli pneumatici maggiorati così come l’aerodinamica sportiva hanno il loro impatto.

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