La Procura di Milano ha chiesto il processo per i calciatori 23enni Mattia Lucarelli, figlio dell’ex attaccante Cristiano, e Federico Apolloni, così come per altri tre loro amici accusati di violenza sessuale nei confronti di una 22enne studentessa americana. Il presunto stupro di gruppo risale, stando all’inchiesta della Squadra mobile e del pm Alessia Menegazzo, alla notte tra il 26 e il 27 marzo 2022. A chiedere il rinvio a giudizio è stata la stessa pm Menegazzo con l’aggiunta Letizia Mannella. L’udienza preliminare è stata fissata dal gup Roberto Crepaldi per il prossimo 13 giugno. Attesa la richiesta da parte di alcuni di essere processati con rito abbreviato.

Lucarelli e Apolloni, che hanno sempre respinto le accuse, il 20 gennaio scorso sono stati posti ai domiciliari. Misura revocata circa tre settimane dopo dal Tribunale del Riesame che ha disposto l’obbligo di dimora a Livorno, con prescrizione di non uscire di casa dalle 20 alle 8. Nell’ordinanza che aveva disposto i domiciliari, la gip di Milano Sara Cipolla scrisse che gli indagati hanno filmato la vittima “a sua insaputa” e che da questi video emerge l’incapacità di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte“. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Milano, che ha diretto gli agenti della quarta sezione della squadra mobile, la giovane americana, dopo aver ballato in discoteca, aveva accettato un passaggio in auto dai 5 giovani che, invece di raccompagnarla a casa, l’hanno condotta in un appartamento. In quell’abitazione in centro città, secondo l’accusa, la ragazza è stata costretta dal gruppo a subire la violenza, commessa, in particolare, da Mattia Lucarelli e Federico Apolloni.

A complicare il quadro indiziario dei due calciatori che militano nella squadra di calcio di Serie D del Livorno sono stati soprattutto i video trovati sui cellulari. “Qui parte lo stupro“, dice uno dei cinque ragazzi indagati in uno dei filmati. “Se questa chiama la polizia c’inc… tutti”, dice Federico Apolloni in un altro video registrati dagli stessi giovani nella casa in centro a Milano. In “due occasioni”, spiega la giudice Cipolla nella stessa ordinanza, la ragazza dice “che deve tornare a casa“, ma i “ragazzi non le rispondono”. E nelle successive motivazioni del Tribunale del Riesame di Milano, che ha revocato i domiciliari per Mattia Lucarelli e Apolloni, viene comunque sottolineato dai giudici che la ragazza americana è stata anche “ridicolizzata e fatta oggetto di volgarità e frasi violente”. Per i giudici del Riesame, Lucarelli e Apolloni hanno scelto “di abusare” per il “proprio divertimento” della “inferiorità psicofisica” della giovane.

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