Dopo una trattativa estenuante che ha portato il club a sfiorare il fallimento, la Sampdoria è passata dalle mani di Massimo Ferrero a quelle degli investitori Matteo Manfredi, a capo del fondo londinese Gestio Capital, e Andrea Radrizzani, finanziere milanese presidente della holding Aser Group e già proprietario del Leeds united, club inglese appena retrocesso in seconda serie dopo tre stagioni in Premier League. “Adesso possiamo dirlo, è stata una vera e propria battaglia, ma possiamo finalmente dire di avercela fatta. Siamo a dir poco entusiasti nel poter annunciare di aver portato a termine l’acquisizione di questo straordinario club. La storia e il blasone della Samp sono salvi e la mia felicità penso sia quella di tutte le persone che per questi colori stavano soffrendo”, ha detto Radrizzani in un comunicato. “Il mio ringraziamento in questo momento va soprattutto a tutte quelle persone che hanno lavorato senza sosta per far sì che questo accordo trovasse una giusta conclusione. E in particolare devo rivolgere un grandissimo grazie a Matteo (Manfredi, ndr) e all’avvocato Francesco De Gennaro. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Da oggi si volta pagina… e io personalmente non vedo l’ora di mettermi al lavoro”.

L’accordo preliminare per la cessione era stato siglato nella serata di venerdì 26 maggio. Il closing è arrivato martedì sera poco dopo le 20:30, quando Ferrero – dopo un iniziale rifiuto – ha dato il via libera alla delega al cda per “l’emissione di un prestito obbligazionario e per un aumento di capitale fino a quaranta milioni, funzionale all’esecuzione del piano di ristrutturazione della società”, si legge nel comunicato ufficiale del club genovese. “Ancora non abbiamo forse preso coscienza di quello che è successo. Abbiamo lavorato giorno e notte per arrivare a questo punto. Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato di essere arrivati al limite. Ma dentro di noi la determinazione e la convinzione di poter raggiungere un accordo non sono mai scemate”, dice Manfredi. “La Sampdoria e i sampdoriani ci hanno trasmesso già tantissimo in questi giorni. Avremo tempo per illustrare a fondo il nostro progetto. Un piano per il quale abbiamo già definito tutte le linee guida. Adesso vi sono ancora parecchi dettagli da sistemare per poter chiudere ogni aspetto formale. Ma da oggi si parte per costruire qualcosa di importante, qualcosa che duri nel tempo. Siamo stanchi, felici, ma desiderosi di fare”. Al fianco dei due finanzieri c’è il Qatar Sports Investments di Nasser Al-Khelaifi, presidente del Paris Saint-Germain.

L’incubo del fallimento e della ripartenza dai dilettanti è scongiurato: la Samp ora potrà iscriversi al prossimo campionato di Serie B – dopo la retrocessione nell’ultima stagione in A – con una penalizzazione in classifica (che probabilmente sarà di quattro punti) per il ritardo nei pagamenti degli stipendi. Finisce dopo nove anni l’era Ferrero: agli iniziali buoni risultati di gestione – facilitati dalla dote economica lasciata dai precedenti proprietari, la famiglia Garrone – è seguito un tracollo finanziario che ha portato ad accumulare un debito di duecento milioni. Il produttore cinematografico non era già più presidente del club dal 2021, decaduto a causa dell’indagine della Procura di Paola che aveva portato al suo arresto per bancarotta: al suo posto si è insediato un cda d’emergenza presieduto dall’ex calciatore Marco Lanna. “Non accetterò più insulti: sono felice, l’ho fatto per la gente, per quella parte di tifoseria che non mi insultava”, ha detto Ferrero alla tv locale Telenord. “Devono smettere di insultarmi: io non prendo nulla, ho comprato il marchio con venti milioni di euro. Non prenderò nulla. Sono stanco degli insulti: sono una persona perbene. Ora si chiude un’epoca, siamo tutti contenti. Io non ho commesso errori: sono 18 mesi che non tocco palla, gli altri campionati che ho gestito io sono tutti belli. Un giorno rimpiangerete Ferrero: la storia mi darà ragione”.

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