Dietro la sparizione dei murales dell’artista aleXsandro Palombo in piazza San Babila a Milano c’è stata una richiesta della Digos di “ripulire” il centro in occasiona della visita in città del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per i 150 anni dalla morte di Manzoni. Nessuna censura dunque da parte del comune di Milano, come denunciato dall’autore delle due opere rimosse: una raffigurante Giorgia Meloni e Elly Schlein ritratte nude e incinte per affrontare il tema della maternità surrogata, l’altra dedicata a Giovanni Falcone e al 41 bis, coperta peraltro nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci.

L’immagine del giudice antimafia era stata realizzata a febbraio, mentre quella raffigurante premier e segretaria del Pd era comparsa nella mattina del 22 maggio. Quel giorno in centro erano in giro molti agenti della Digos per la visita di Mattarella e da loro sono partite le richieste di ripulitura di scritte e disegni. “Per legge c’è l’obbligo di tenere puliti i pannelli con cui si delimitano le aree di cantiere”, spiegano a ilfattoquotidiano.it da Streetvox, società che si occupa di sponsorizzazioni di cantieri di restauro e concessionaria pubblicitaria che ha attualmente in concessione gli spazi dei ponteggi in San Babila. “La richiesta di pulire i pannelli è arrivata lunedì alle proprietà di alcuni cantieri dalla polizia locale che chiamava su indicazione della Digos. Noi non siamo riusciti a intervenire dappertutto perché non avevamo sufficienti squadre. E così l’intervento in piazza san Babila è stato fatto il giorno dopo, martedì”.

Di lì le accuse dell’artista che ieri con un comunicato stampa aveva parlato di censura di Palazzo Marino prima contro il murales raffigurante Meloni e Schlein, intitolato Power is female: “L’opera ha infastidito il comune di Milano perché a loro dire è troppo politica e hanno deciso per la rimozione”. Poche ore dopo analoga denuncia di aleXsandro Palombo per l’opera Save 41-bis: “Censurarla equivale a seppellire la memoria e uccidere le idee del Giudice Falcone una seconda volta. È terribile che nel giorno del ricordo delle vittime della strage di Capaci il comune di Milano abbia preso una tale decisione, censurare l’opera che celebra il giudice Falcone è un atto gravissimo verso la memoria e nei confronti di tutte le vittime di mafia”.

Parole dure contro il Comune che si è sottratto a qualsiasi commento ufficiale sulla vicenda. Contattati da ilfatto.it, gli uffici di Palazzo Marino martedì hanno smentito di aver censurato i murales e di essere coinvolti nella loro cancellazione. Ma non hanno fatto alcun riferimento alla telefonata della polizia locale fatta ai proprietari del cantiere. E, forse per una sorta di cortesia istituzionale, non hanno fatto alcun riferimento alle richieste della Digos per la presenza di Mattarella. Le opere di aleXsandro Palombo, in ogni caso, non sono state distrutte. I pannelli con Meloni e Schlein sono stati staccati e conservati, mentre l’immagine di Falcone è stata coperta con un altro pannello.

@gigi_gno

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