Un presidio temporaneo di Lega e Fratelli d’Italia ha accolto l’inizio della fiera dedicata alla fertilità a Milano dal titolo “Wish for a baby”. Un evento rinviato l’anno scorso a causa della guerra in Ucraina e che da mesi è al centro delle polemiche. Le proteste dei partiti che fanno parte della maggioranza di governo nascono dall’accusa secondo cui la manifestazione sarebbe fatta “per promuovere la maternità surrogata“. Di questo però, non si parla mai nel programma di eventi e appuntamenti della due giorni milanese: “Non fa parte del nostro programma”, hanno ribattuto gli organizzatori all’agenzia Adnkronos, “perché in Italia è illegale”.

Nonostante ciò, da settimane vanno avanti le polemiche. Tanto che in consiglio comunale è stato approvato un ordine del giorno, sostenuto da Pd e Lega insieme, per chiedere di fermare la manifestazione. Questa mattina, a pochi metri dall’ingresso della fiera, che si svolge in uno spazio privato in via Mecenate alla periferia della città, Lega, Fratelli d’Italia, associazioni in difesa della famiglia stanno protestando contro l’evento con cartelli come ‘I bambini non si comprano’ e ‘Le donne non sono uteri da affittare’. Protesta anche la Rete per l’inviolabilità del corpo femminile con un piccolo gruppo di attiviste arrivate anche da fuori Milano, alcune di loro sono vestite come le ancelle della serie tv The Handmaid’s Tale, per denunciare lo sfruttamento del corpo delle donne.

“Vogliamo ribadire questo no allo sfruttamento delle donne e dei bambini”, ha dichiarato Debora Giovanati consigliera comunale della Lega a Milano che ha presentato l’ordine del giorno insieme ai dem. “No alla compravendita degli esseri umani e dei bambini, questo non può essere oggetto di contratto e compravendita. Nella fiera ci sono società che hanno come mission anche quella della maternità surrogata ed è già un violare le leggi in Italia”. Secondo il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Stefano Maullu, quella della maternità surrogata “è una pratica abominevole”. Diversa la posizione di Riccardo Magi, segretario di +Europa: “La polemica dimostra che il modo migliore per affrontare la questione è regolamentare una volta per tutte la Gravidanza Per Altri in forma solidale, proprio per evitare abusi e commercializzazione. Anche in questo caso non sarà il proibizionismo né l’annullamento di questa fiera, in cui si affrontano i temi della genitorialità, della fertilità e della procreazione medicalmente assistita, a impedire un fenomeno che già esiste”.

Gli organizzatori di Five Senses Media Ltd, contattati dall’Adnkronos, hanno difeso la manifestazione: “È evidente che le dichiarazioni di alcuni politici sono basate su supposizioni o giudizi personali. Hanno definito l’evento quale ‘fiera dell’orrore’, ma qui di spaventoso ci sono soltanto la mistificazione e la ricostruzione falsa che fanno del nostro evento. Di terrificante c’è soltanto il silenzio che gravita in Italia intorno al tema della fertilità e dell’infertilità. Senza dubbio, tutte queste polemiche e le numerose dichiarazioni che sono state rilasciate, ci hanno dato la conferma di quanto fosse necessaria questa manifestazione in questo Paese”.

Nel 2022 l’evento, dal titolo ‘Un sogno chiamato bebè’ era stato programmato a Milano, sempre negli spazi di via Mecenate, e poi annullata. Una notizia che venne accolta come una vittoria dai tanti che, allora come oggi, erano contrari alla manifestazione. “L’appuntamento previsto nel maggio dello scorso anno fu all’epoca rinviato al 2023 per questioni legate esclusivamente alla guerra in Ucraina che ha spinto le cliniche internazionali a richiedere un allungamento dei tempi”, spiegano gli organizzatori, precisando inoltre che “il nome dell’evento è stato semplicemente ribattezzato in modo che sia lo stesso in tutta Europa”.

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