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Iran, giustiziati tre manifestanti. Condanna dell’Unione europea: “Stop alla pena di morte”

Iran, giustiziati tre manifestanti. Condanna dell’Unione europea: “Stop alla pena di morte”
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Tre uomini sono stati giustiziati in Iran dopo essere stati condannati alla pena capitale per il coinvolgimento nella morte di funzionari delle forze dell’ordine durante le proteste scatenate dal decesso della giovane curda Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale lo scorso anno. L’esecuzione è stata annunciata dalla magistratura. Majid Kazemi, Saleh Mirhashemi e Saeed Yaghoubi erano stati condannati per “guerra contro Dio”, durante una protesta nella città centrale di Isfahan, ha riferito l’agenzia di stampa Mizan Online.

La decisione è stata condannata dal portavoce per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue Peter Stano: “L’Unione europea condanna queste esecuzioni con la massima fermezza”, si legge in una nota, “e invita ancora una volta le autorità iraniane a porre immediatamente fine alla pratica fortemente condannabile di imporre ed eseguire condanne a morte nei confronti dei manifestanti. L’Ue esorta le autorità iraniane ad astenersi dall’applicare la pena di morte e dall’eseguire future esecuzioni e a perseguire una politica coerente volta all’abolizione totale della pena di morte. È inoltre imperativo che le autorità iraniane difendano il diritto al giusto processo delle persone accusate e garantiscano che coloro che sono sottoposti a qualsiasi forma di detenzione o reclusione non siano soggetti ad alcuna forma di maltrattamento”. E ancora: “L’Ue esorta le autorità iraniane a rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale, compreso il patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, di cui l’Iran è parte. I diritti fondamentali, compresi i diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica, devono essere rispettati in ogni circostanza. L’Ue ribadisce la sua ferma opposizione di principio all’uso della pena capitale in ogni momento e in ogni circostanza. La pena di morte è una pena crudele e disumana, che non funge da deterrente al crimine e rappresenta un’inaccettabile negazione della dignità e dell’integrità umana. Inoltre, è una punizione definitiva che rende irreversibili eventuali errori giudiziari”.

Dura condanna anche da Amnesty International. “Questa mattina all’alba sono stati impiccati, nella città iraniana di Isfahan, i tre manifestanti che erano stati arrestati nel novembre del 2022, sottoposti a torture e a confessioni estorte con la tortura”, ha denunciato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Un processo farsa. Con la loro esecuzione arrivano a sette i manifestanti già impiccati dall’inizio delle proteste, in un contesto in cui l’Iran ha registrato già 260 impiccagioni solo quest’anno, che si aggiungono alle 576 dello scorso anno. Appena 24 ore fa, le autorità iraniane avevano accusato le organizzazioni per i diritti umani di aver diffuso la notizia falsa dell’imminente esecuzione. Altro che falsa, purtroppo. La comunità internazionale agisca per mettere fine a questa strage di stato”.

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