A Carlo Calenda la linea del nuovo Riformista non va giù. E lo scrive su Twitter, prendendosela con un titolo dell’edizione di venerdì quotidiano diretto – da qualche settimana – dal suo ex socio Matteo Renzi: “Azione ha perso attrazione“. Il pezzo, firmato dall’influencer renziana Annarita Digiorgio, parte dagli addii al partito di Calenda della parlamentare Naike Gruppioni e della segretaria dell’Emilia Romagna Giulia Pigoni, passate a Italia viva: “Solo gli ultimi due esempi”, scrive Digiorgio, “di una tendenza che sembra non arrestarsi”. Segue un elenco di dirigenti locali che hanno lasciato Azione in varie parti d’Italia, fino alla chiusa: “Ma Calenda continua a dare la colpa a Renzi, agli elettori, ai giornalisti, a chiunque, senza rendersi ancora conto che non è così che si costruisce un partito e che, forse, a sbagliare è proprio lui“.

Toni che mandano su tutte le furie l’ex ministro dello Sviluppo economico, anche perché Renzi aveva garantito di non voler usare il quotidiano per i propri interessi politici. “Anche oggi tonnellate di retroscena imbeccati e il Riformista che svolge il suo nobile ruolo di giornale indipendente. Anche oggi ribadiamo che nulla abbiamo a che vedere con tutta questa roba. Buona giornata. Discuteranno i gruppi parlamentari”, twitta Calenda. Sabato infatti è in programma la riunione in videoconferenza chiesta dai capigruppo di Camera e Senato dopo che Calenda ha escluso un percorso comune verso le Europee. Se Italia viva decidesse di strappare avrebbe i numeri per fare un gruppo autonomo al Senato, mentre gli eletti di Azione sarebbero costretti a rifugiarsi nel misto (insieme all’Alleanza Verdi e Sinistra).

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