È stato condannato a quattro anni di carcere Giuliano Rossini, 42enne imprenditore che aveva sotterrato nel giardino della sua casa di Gussago, nel Bresciano, otto milioni di euro in contanti, frutto di un’evasione fiscale realizzata con una maxi frode da mezzo miliardo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per novanta milioni. Al termine del processo di primo grado, celebrato a Brescia con rito abbreviato, sono stati condannati anche la moglie Silvia (a quattro anni) il figlio Emanuele e la cognata Marta Fornari (entrambi a tre anni, dieci mesi e venti giorni). Per Rossini la sostituta procuratrice Silvia Passalacqua aveva chiesto la condanna a nove anni.

La famiglia era attiva nel settore dei metalli ferrosi: i suoi membri sono stati ritenuti promotori di un’associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti che aveva fruttato loro un notevole patrimonio in contanti. Scavando nel giardino, alla fine dell’estate 2022, Carabinieri e Guardia di finanza avevano dissotterrato otto milioni di euro, mentre altri sei furono scovati in altri nascondigli della casa della coppia e in quelle dei più stretti congiunti. Dopo un’iniziale latitanza, Rossini e la moglie avevano deciso di costituirsi in carcere e di confessare.

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